lunedì 15 agosto 2011

Francoforte 2

Secondo giorno Oddio! e poi dicono delle donne! E' li che si guarda per i test d'ingresso a Oxford, si deprime e quasi si mette a piangere...e dire che ieri sera era tutto uno scoppio d'energia e iniziative. In confronto mi sento di una stabilità invidiabile. Per ora è una macchinetta e un volubile...vedremo come proseguirà il giorno e ora sono solo le 10 della mattina. Ho provato a incoraggiarlo, ma questi tedeschi sono così irremovibili. Giornata di sentimenti contrastanti. All'inizio belle aspettative, rifatto il tour di ieri sera, ma al posto della luna c'era il sole. Camminare per le strade di questa città non mi regala niente, è una città di soldi e denaro, banchieri ovunque, ma altamente impersonale, vuota, una città di finanza e non di cuore, di divertimento come Monaco. Non ho sentito niente, se non il vuoto e l'impersonalità, il lato economico, ma non il lato umano, caratteristico. E si che sono in Germania, il mio paradiso in terra, ma qui, ripeto, è molto diverso e lontano da Monaco. Non vedendo altro che strade e grattacieli di sfondo, che si stagliano nel cielo blu, negozi e ristoranti, mi ha colto la malinconia di casa, della mia casa, della mia camera, del mio tranquillo tram-tram, della linea 24, gli angoli di Verona conosciuti e familiari. Tutto ha perso d'importanza: il viaggio, l'incontro, la fiera del libro, parlare in tedesco. Avevo solo paura, voglia di parlare in italiano con i miei modi strambi e stupidi. Volevo risentirmi a casa. E mi ha preso, dopo la noia opprimente, la paura di prolungare questo disagio ancora per una settimana e nella mia mente tutto ha preso forma: la scusa per anticipare la partenza, la corsa in aereoporto, il check-in e finalmente, dopo un breve volo, il ritorno a casa, a Verona. Ho mandato sms a madre e a te, cara Enri, in cerca di conforto! Ci siamo poi seduti sul lungoMeno, l'unico posto di Francoforte che mi piace, mi rilassa e con un minimo di spirito: vedi la città davanti a te, con il cielo blu dietro e tutt'attorno a te e ho trovato un po'  di pace guardando le persone passare, la tranquillità del fiume e il silenzio, la calma, il riposo ideale per i miei pensieri tumultuosi. Quanto e lui è decisamente infantile, fragile. A mezzogiorno aveva già mal di testa e si lamentava di tutto. Abbiamo poco in comune, è un saltimbanco come il Pagi, dalle idee confuse, sempre con la mente rivolta al passato, alla rottura con l'amore della sua vita. Ho bevuto stasera, per dimenticare, la specialità di qui: l'Apfelwein, il vino di mele. Dove ci siamo fermati a mangiare stasera mi è proprio piaciuto, all'aperto, con le panche e i rampicanti, una sorta di Biergarten, un'angolo di Baviera sul Meno. Con tutti questi pensieri mi si sono aperti nuovi interrogativi: se andassi a Monaco a studiare sarebbe veramente così "alienante" e melancolico? Che il sogno debba finire in delusione? Non lo so ancora, oggi è solo il secondo giorno, forse domani andrà meglio, chissà! Voglio darmi tempo per avere più prove e/o sentimenti negativi, ma prima voglio avere fiducia e speranza, in ME!

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