martedì 30 agosto 2011

Tra le fresche frasche

Ci sono tantissime cose che differenziano la Germania dall'Italia e viceversa. Ci si potrebbe fare uno studio antropologico/etnologico approfondito, secondo me ne varrebbe la pena. Una tra le molte differenze è la presenza di verde nelle città tedesche, a dir poco impressionante. Tutte le città tedesche in cui sono stato hanno zone verdi sterminate e con "zone verdi" non intendo solo i parchi cittadini o piazze con qualche zolla erbosa di fiori. No no. Intendo dire che in Germania quasi ogni marciapiede, viale, vicolo, svincolo è alberato. E non alberi striminziti con un rettagolo di qualche centimetro di terra. Parlo di alberi colossali, ben sviluppati, con solide radici e folte chiome che fanno un'ombra benedetta. Picchiava il sole da matti, ma sti vialoni alberati ti davano un bel refrigerio. Camminavi squagliandoti a ogni passo ma almeno le fronde ti difendevano quel tanto che bastava dal sole. Alberi verdi e curatissimi. Ho come avuto la sensazione che le strade senza alberi per i tedeschi sono come per noi la pasta senza sale. Cioè manca qualcosa, si straniscono. Bho, a me è sembrato così. In Italia invece, terra delle idee brillanti ma mica tanto intelligenti, le strade sono asfaltate centimetro per centimetro. Se vedi un albero è morente, sfatto, sfinito, assetato. Cammini per le strade e senti il sole che ti cuoce il cervello, cerchi di stare rasente al muro in cerca di un'ombra, anche minima. Il nostro paese poveraccio è catramato in tutti i sensi possibili e immaginabili. Anche se non sarebbe giusto generalizzare perchè a Roma per esempio ne ho viste di zone verdi e magari i bei viali alberati li hanno anche loro, chissà. Invece, nella ridente Verona, di parchi neanche l'ombra, o meglio ce n'è uno, ricavato sulla collina a ridosso dei vecchi bastioni austriaci. L'unico guaio è che è il posto preferito degli spacciatori e delle coppie con sbalzo ormonale che ci si appartano per figliare in santa pace. In un guizzo di ottimismo deficiente una volta sono andato li a studiare. Il terreno era cosi in pendenza che scivolavi giù di niente, te e il quaderno. Un disastro. In Germania invece i parchi sono in piano e in pieno centro. Ad esempio il parco della Residenz, l'Englischer Garten e il parco di Nymphenburg a Monaco, il Tiergarten e il Grünwald a Berlino, il Grosser Garten a Dresda etc etc. Sti tedeschi son pieni zeppi di parchi, ma non parchi qualsiasi. Sono selve, boschi, con tanto di stagni, vialetti, ponticelli e zone balneabili. Tu ti avventuri in uno di questi parchi e sei come in piena montagna, sperduto in mezzo alla calma, al fresco, al silenzio (e temo anche in mezzo agli scoiattoli) e magari sei a due strade di distanza dalla Marienplatz o dalla Porta di Brandeburgo. Robe da matti. Un'altra cosa che ci avverte del rientro in Italia è lo stato dei bagni pubblici. In Germania sono così puliti che brillano, neanche mastro Lindo ci avesse appena passato la pezza miracolosa sopra. Ultrafuturistici quando addirittura sono dotati della fotocellula che aziona lo sciaquone automatico quando richiudi la patta dei pantaloni. Certo, alcuni sono a pagamento, nemmeno la Germania è la perfetta terra della cuccagna. Ma anche li i prezzi variano. Si passa da un minimo di 40 cent a un massimo di 70, quando il bagno è proprio di lusso,  con gabinetti di porcellana di Meissen e rubinetti incrostati d'oro e diamanti. In Italia il bagno pubblico più economico costa 1 euro. E attenzione se andate a Venezia, dove per scaricare la vescica vi chiedono di sborsare 1 euro e 20, in alcuni casi 1 euro e 50 (quindi se dovete andare in bagno a Venezia vedete di avere la tanica ben piena). Lo stato dei nostri bagni, specialmente nelle autogrill, è roba da terzo mondo. Serrature rotte, odori non proprio gradevoli, effluvi sconosciuti che ti fanno arricciare il naso. Si si ti accorgi subito di aver passato il Brennero quando ti trovi davanti a certi "retaggi". Per non parlare della fitta rete di bagni pubblici che nelle città tedesche trovi dietro ogni angolo. In Italia devi avere la cartina anche di quelli se non vuoi fartela addosso. Eppure c'è sempre una morale da imparare e quella che forse ho capito è questa: l'Italia ci ha abituato a tante cose, belle, brutte e fastidiose, ma dobbiamo essere grati di questo. Perchè così siamo in grado di apprezzare il buono che c'è fuori dalla nostra porta di casa e essere consapevoli del fatto che c'è di meglio e che lo possiamo avere!!

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