lunedì 29 agosto 2011

Wiederkommen

Il caldo sahariano mi fa notare che sono tornato in Italia, nella terra del magnifico trio spaghetti, pizza e mandolino. Ciao ciao Germania, benritrovata Italia. Che settimana sbroccata e meravigliosa, intensa. Col cavolo che me ne sarei tornato, ero già pronto a occupare abusivamente un appartamento e farmici il mio nido provvisorio. Ahimè, non si è potuto fare. Il viaggio in terra nordica mi ha offerto una valangata, un'onda anomala di idee e spunti che renderò disponibili nei giorni seguenti. Il caldo che mi sono beccato a Berlino e Monaco mi ha cotto talmente il cervello che le robe saltavano fuori da sè, ho persino dovuto prendere appunti su un pratico blocchetto sgraffignato all'hotel di turno. Il primo e il secondo giorno a Monaco mi sono beccato sui 33gradi, da sciogliersi per direttissima, ero tentato anch'io di farmi un bel bagno nell'Isar come il resto dei monachesi. Si collassava. La mattina non tanto, fino alle 10 era una meraviglia, un venticello fresco e rinfrescante che ti metteva voglia di aprire la sdraio li sotto l'albero del primo marciapiede. Ma il pomeriggio, vi lascio immaginare...Il terzo giorno a Berlino la mattina era grigia e nuvolosa e l'umidità la potevi richiudere nella bottiglietta. Il pomeriggio è uscito il sole e mi ha cotto al vapore. Il picco l'ho raggiunto il giorno dopo: 34gradi a Potsdam e altrettanti a Berlino. Ma andando verso nord non avrei dovuto incontrare il freddo o quantomeno temperature più tollerabili???Macchè, pia illusione. In compenso i berlinesi erano euforici. Le rive della Sprea sembravano Riccione a ferragosto, piene zeppe. Abituati al grande gelo non gli sarà sembrato neanche vero, a me lo sembrava anche troppo! Poi il giorno dopo a Dresda temporale apocalittico. In un paio d'ore da 33 gradi si è passati a 10 scarsi. Alla faccia dell'escursione termica. Tirava un vento che ti portava via parrucchino, ponti dentali e ombrelli, 'na bufera insomma. Niente mezze misure. Via di nuovo a Monaco (si è vero, è stato un tour de force che non rifarò mai più, beata ingenuità che ti fa fare sti salti mortali da panico) dove sarei rimasto ancora un paio di giorni. Cielo azzurro, max 12 gradi, manco una nuvola e il parco di Schloß Nymphenburg tutto a tua disposizione. Lasciatemi quiiiiiiiiiiii. La comitiva incontrata non era delle migliori. Stavolta avevo scelto di viaggiare con un tour organizzato causa pigrizia. Dopo la fatica della laurea non c'avevo palle di star li a organizzarmi il tutto. Ho sborsato il dinero e ha pensato a tutto il tout operator. Da non ripetere. Una comitiva di 55 persone di cui la metà ottuagenari e in media 6 ore di pullman ogni tre giorni mi hanno convinto che l'esperienza è nata e morta qua. Le sveglie mattutine alle 6.30 per essere in tempo a Parco Sanssouci a Potsdam o alle 7 per poter salire sulla cupola del Reichstag sono state davvero estenuanti. Dov'è la vacanza se mi devo alzare a sti orari indecenti per fiondarmi giù alla colazione e con la brioche ancora in gola trovarmi già sul pullman per partire???No no no no, una volta basta e avanza. D'ora in poi autogestione. Le pause interminabili per andare al bagno, per procacciarsi il cibo, gli autogrill intasati, i vecchi che bloccano la fila perchè non spiccicano una parola di inglese, figuriamoci tedesco. Che disperazione. Ho ammirato moltissimo invece la nostra accompagnatrice che se l'è cavata favolosamente, tanto di cappello. I vecchietti si sono persi minimo quattro volte, i ritardi per il caffè, i discorsi barbosi sui tempi che furono. E lei è riuscita a gestire il tutto con un savoir faire encomiabile, clap clap veramente. Meno male che c'era la Germania in senso lato che mi distraeva. Se no da li a un tuffo nell'Isar era un attimo. Tuttavia il bilancio è un bel 9 pieno. Relax, bellezze architettoniche e spese pazze. Eh si, altrochè Francoforte. A Monaco le librerie erano fornitissime su Ludwig II, i suoi castelli etc etc. Inutile dire che le ho saccheggiate, specialmente il bookshop di Schloß Nymphenburg. Ho semidilapidato il fondo-cultura che  mi ero destinato alla partenza, ma pazienza. I soldi forse non faranno la felicità, ma di sicuro aiutano a raggiungerla!

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