venerdì 2 settembre 2011

Lenzuola VS Piumoni (e altri accessori)

Una cosa che mi imbarazza molto ammettere è che ogni volta che entro in una camera d'albergo in Germania non so  mai come gestire il piumone. Te lo presentano anche bene per carità, ripiegato ben bene sul letto a mo' di involtino primavera che invita a ficcartici dentro e farci la casetta come le lumache. Hanno tutta un'estetica del piumone che invita all'uso. Solo che a casa mia, regno di madre, il piumone non esiste. Qua le lenzuola imperano. Di tutti gli spessori. Da quelle più fini per la mezza stagione della mezza stagione a quelle felpate, in lana merinos, spesse come una tavola di legno massello per gli inverni più rigidi. Capite anche voi che quando invece mi trovo davanti una roba multiuso e dall'applicazione semplicissima e sistematica mi manchi l'agilità mentale di farne buon uso. In più quest'anno il caldo aggravava il dilemma. Con sta canicola serale, lo uso o non lo uso il piumone? Se non lo srotolo magari di notte c'è escursione termica, il clima a mille certo non aiuta e da li a una colica alle 2 di notte il passo è breve. Se lo srotolo e poi di notte mi alzo in un bagno di sudore come un cotechino scongelato nonostante l'aria condizionata? Dilemmi esistenziali. Allora decido di tagliare la testa al toro. Lo srotolo si, ma solo a metà, giusto per coprirmi le gambe che ti tengono comunque caldo in caso di escursione termica, ma si possono sfilare agilmente dal piumone in caso di sudore. La falla nel piano è che non avevo tenuto conto che di notte il piumone gode di vita propria. Mi addormento con il piumone che mi arriva alle ginocchia e mi ci sveglio interamente avvolto dentro. Che sto sudando ovviamente. E li la cosa non mi va per niente bene. Me lo butto in fondo al letto, vado a sciaquarmi la faccia, mi rimetto a letto, mi riaddormento e mi risveglio di nuovo avvolto nel piumone. Mi sa che per stavolta l'ha avuta vinta lui... Le lenzuola invece sono gentili, rispettano i tuoi desideri. Se le butti in fondo al letto stanno li finchè  tu, con un'ipotermia mostruosa, non le vai a ripescare tra la veglia e il sonno. Donandoti il loro calore, ma senza esigere eccessivo contatto fisico. Un altro problema che mi si presenta tutte le volte è come gestire la foretta (o guanciale). Le forette tedesche sono mollissime, gommose, avvolgenti, se ci appoggi la testa sprofondi, risucchiato e chi ti vede da fuori oltre al collo non vede più niente di te. Allora la pieghi in due, che fa più volume. E ti senti furbo, ma loro sono più furbe di te. Poco a poco si molleggiano e tu ri-sprofondi. Mumble muble, che fare quindi? Eh, bella domanda... Io poi devo anche pensare ai capelli (si dovete sapere che i miei capelli hanno una spiccata personalità, puoi pettinarli finchè vuoi, ma poi stanno dove vogliono stare), perchè svegliarsi con la permanente da dito nella corrente non è carino! Ma alla fine della fiera ti svegli alla mattina sperando di non avere un topo morto in testa, confidi nel sapiente uso del pettine e come va va. A un certo punto bisogna sapersela mettere via. Infine, l'ultimo oggetto che mi crea turbamento in un hotel tedesco è il water. Eh si si, tra le mie molte fisime c'è anche questa. In Germania il water non è saldamente piantato a terra come in Italia, no! In Germania il water è incassato nel muro, leggermente sospeso da terra. E la cosa mi crea non poche paturnie. Sarà che sono rimasto traumatizzato dal mio primo soggiorno monacense dove il water di turno schricchiolava paurosamente ogni volta che mi ci sedevo sopra. Al che ogni volta stavo in punta di piedi, con le chiappe elettrificate, auscultando il water che non mi crollasse da sotto il didietro (che poi -pensavo- come glielo spieghi alla reception? eh sapete mi sono seduto e il water mi è crollato da sotto il culo...non son cose belle da dire). Eh si che non sono grosso, anzi sono piuttosto mingherlino e asciutto, non mi porto mica dietro il peso specifico di un elefante. Eppure... In più, i water tedeschi hanno il gradino interno, così ogni volta che ridoni alla terra ciò che ti ha donato puoi ammirare orgoglioso il tuo prodotto interno lordo. Ecco, questo proprio no! Tiro l'acqua e ciao, mi risparmio certe scene. Pare invece che i tedeschi ci tengano molto a osservare ciò che producono. Stando a un intervista letta su Deutsch Perfekt, i teutonici la osservano attentamente per monitorare ogni giorno il loro stato di salute. Pensate che a Berlino esiste l'apposito tour dei wc pubblici, basta rivolgersi alla guida specializzata nel suddetto tour. Certo che dicono tanto degli italiani, ma anche i tedeschi quando ci si mettono sono bislacchi forte...

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