sabato 3 settembre 2011

Libri & Divani

Per un amante dei libri come me, anche lo stato e la struttura delle librerie straniere è un aspetto imprescindibile per misurare il grado di civiltà di un paese che non è l'Italia. E devo dire che in questo senso la Germania differisce moltissimo dal Bel Paese (sai che novità...). Analizziamo le due situazioni:

  • Germania. In una libreria tedesca sono predisposti a uso esclusivo dei lettori pratici e comodi divanetti su cui accomodarsi e leggere in santa pace uno o più libri (all'Hugendubel di Francoforte i divanetti erano in pelle rossa, dotati anche di appoggiatesta ortopedici. Mai visto tanto lusso). E leggono sul serio. Quando entri in una libreria tedesca devi parlare a bassa voce altrimenti disturbi. I divanetti servono anche per darti il tempo di leggere qualche pagina del libro che ti interesserebbe comprare per valutare se effettivamente ti prende, ti appassiona e costituisce quindi un buon acquisto. Nessuno ti mette fretta o lancia occhiatacce. Il divanetto è li per te da apertura a chiusura. Il tedesco mi diceva addirittura che le librerie fungono anche da biblioteche semiufficiali. Ossia se non si ha voglia di comprare un certo libro, ma lo si vuole leggere ugualmente, lo si può leggere a puntate un giorno dopo l'altro. Libertà assoluta. Se non si trova un certo libro ci si rivolge alla suchenkasse, dietro alla quale il ragazzo o la ragazza ti indicano gentilmente dove si trova il volume richiesto, consultabile senza impegno. Inoltre ogni libreria è dotata di una caffetteria dove si possono leggere i libri appena acquistati o non acquistati tra una sorsata di caffè e l'altra. Le librerie sono anche dotate di una sorta di reparto "universitario" dove sono esposti i codici legislativi e tributari, vocabolari bilingue e monolingue etc etc anch'essi consultabili senza impegno. Ho visto con questi occhi studenti seduti al tavolino del bar consultare il codice civile, prendere appunti e poi rimetterlo sullo scaffale. Un ulteriore motivo di stupore è stata la modalità di vendita. In Germania solo il primo libro è apribile, leggibile, consultabile. Gli altri dietro sono incellofanati per evitare che si sgualciscano. Ecco questo riguardo per la parola scritta mi ha proprio commosso. Perchè un libro non è solo pagine, inchiostro e copertina, è anche un oggetto da vivere e rendere nostro. Un libro è una foresta silenziosa che cresce con te.

  • Italia. Salvo rare eccezioni da noi divanetti o poltrone per i lettori non se ne vedono. Non si vede neanche gente che legge. Se mai si scorre velocemente il risvolto di copertina per sapere la trama e capire se ci potrebbe piacere oppure no. Parecchi libri sono così fuori posto che anche i commessi non riescono più a trovarli e si devono dannare a cercare da uno scaffale all'altro. Se esistono caffetterie interne non sono luoghi in cui leggere, ma in cui fare gossip. Gli studenti non si sognerebbero mai di consultare un codice a caso e poi riporlo a beneficio altrui. Temo invece che il codice scivolerebbe distrattamente nello zaino e "ops! bhe, ci ho guadagnato un codice gratis". Applicando la mentalità tedesca in Italia a quest'ora gli scaffali sarebbero vuoti causa razzia. Una volta che qui disturbi il commesso sei quasi obbligato a comprare il libro, quando magari tu volevi solo sapere se ce l'hanno per sbirciare la trama e qualche pagina, leggiucchiare qualche dialogo. No, qui se te lo vanno a prendere il passo successivo è andare alla cassa e uscire dalla libreria con borsetta e libro. Che il più delle volte resterà a prendere polvere sullo scaffale. Quasi quasi era meglio comprarsi un Topolino, quello si legge di più...


Però devo essere sincero, io mi sono fatto una certa teoria. Dicono tanto che gli italiani non leggono, che siamo un popolo di calciatori e veline analfabeti. Ma non sarà che siamo stufi di comprare un libro per forza anche quando chiedevamo un'informazione? Non sarà che siamo stufi di comprare libri da 120 pagine al modico prezzo di 20 euro? Cioè uno più terra terra con quella cifra ci esce una sera a cena. O no?

2 commenti:

  1. Concordo su tutto, parola per parola! I tedeschi hanno tutto un altro tipo di rapporto con i libri rispetto agli italiani. E io, che vivrei in una libreria, non posso che amare la Germania per questo.

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  2. E vogliamo parlare anche di riviste? Ma quante ne hanno che vanno dal gossip alla Eva 3000 al Focus avanzato per cervelloni del Cern di Ginevra?! Da quando l'ho scoperto sono diventato un feticista degli Spiegel Geschichte. Bellissimi, argomenti variegati, pieni di roba. L'unica pecca è che sono bimestrali. Tra uno e l'altro mi consolo con gli SternHeft, i GeoGeschichte...tutto fa cultura...

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