lunedì 10 ottobre 2011

Miserie

Basta. Basta con le miserie miserimme miserande. Non ne posso più. Dovunque ti giri vedi miserie. Accendi la televisione e, anche se cambi canale, ci sono sempre le stesse miserie. Omicidi truculenti, gossip sozzi sul politico di turno, allarmismi sulla crisi che impazza, catastrofi ambientali irreversibili, degenero giovanile nel gorgo della droga e dell'alcool, immigrazione sinonimo di delinquenza. B-A-S-T-A. Ormai la misura è colma. Come fa uno a rilassarsi con la televisione al giorno d'oggi?? Non si sa più dove salvarsi. Manco il cinema ormai offre una piacevole oretta di sollazzo e romanticherie. Film apocalittici sulla fine del mondo, intricate storie di intrighi internazionali, alieni mutaforma che trasformano il pianeta in una prigione interstellare, sadici enigmi che finiscono in sbudellamenti e arti troncati e arivia. Oppure c'è la parte opposta: film sulla povertà in Africa, sui tradimenti, sui matrimoni che finiscono, sulla ricerca di lei/lui che non esiste. Uno si spara un colpo in canna e fa prima. Poi nelle trasmissioni i soliti benpensanti del caso affermano schifati che al giorno d'oggi non si ha più pietà, che non ci intenerisce più niente, che se vediamo un morente per strada tiriamo di lungo. Eh certo che non ci frega più di niente! Cresciamo a furia di sbudellamenti, scene del crimine, approfondimenti in seconda serata sul tema "l'ha uccisa con lo scarpone o con il mestolo" e poi, eminente pirla, ti stupisci se non mi fa niente vedere uno scortellamento tra bande in diretta??? Io se mai mi stupirei del contraio. La verità, cari esperti miopi, è che ormai abbiamo il callo emotivo. E ce l'avete fatto venire voi con le vostre manie sugli approfondimenti, sull'informazione a tutti i costi, con la sensibilizzazione delle masse. Guardate, ve lo dice uno della massa: oltre un certo limite a noi non ce ne può fregare di meno del tacco 42 del carabiniere sullo schermo, dell'inquadratura del citofono con nome e cognome, della zoomata della macchia di sangue sul pavimento o l'infilita della tromba delle scale del condominio incriminato. Proprio non ce ne frega. Abbiamo di meglio a cui pensare sapete? Si chiama vita individuale. A noi toccano problemi tutti i santissimi e benedettissimi giorni. Problemi tipo: difendere la nostra autostima dagli assalti deliberati alla stessa ad opera di professori acidi e capi incompetenti, districarci nel traffico mattutino per arrivare alla scrivania oberata di carte, fare la spesa, coltivare i rapporti familiari, matrimoniali e amicali e farli funzionare, trovare un momento di pace per noi. A voi sembreranno cazzate, per noi sono gli obbiettivi primari da portare a termine a fine giornata. Noi arriviamo a casa stanchi, distrutti, alcuni giorni avviliti. E non ci va di vedere e sentire altre sfighe nere mentre siam li che berlicchiamo il nostro yogurt o ci consoliamo con una forchettata abbondante di fusilli. Noi vogliamo stare sereni, divertirci, farci anche i cazzi altrui se ci va. È per quello che i programmi di gossip, di fancazzismo vincono. Perchè ci fanno distrarre, cosa che i telegiornali non fanno. Cosa me ne frega a me di Gheddafi se entro domani devo finire la prima nota del panettaro "da Luigi" o stendere un atto da presentare in tribunale? Assolutamente niente. Lui sta in Libia a salvarsi la sua di vita, io, in Italia, cerco di mandare avanti la mia. Tutto chiaro? Lo so che per voi queste rivelazioni saranno uno schock, ma noi non stiamo tutto il giorno seduti in Parlamento a limarci le unghie e pensare a chi invitare al prossimo bunga-bunga party. No. Noi, al contrario vostro, tiriamo uno stipendio da fame, lautamente meritato dopo tutti i fegati che ci facciam venire, che ci serve per pagarci il pane che mangiano e il tetto che ci sta sopra la testa. La vita vera è dura sapete? Incredibilmente dura. E la burla è che la nostra vita vi permette di fare la vostra! Crudele ironia non è vero? Quindi, dopo una giornata snervante e caotica, a noi dei vostri intrighi non ce ne frega un'emerita cippa. Fate quello che volete, giocate al dottore e l'infermiera con Ruby, liberissimi di farlo. Ma per favore non subissateci di miserie. Anzi, parlateci della prossima collezione autunno-inverno di D&G, dateci qualche particolare piccante sui prossimi concorrenti del Grande Fratello, svelateci se quest'anno la Ventura si gonfierà ancora un po' di più le tette così da poter prendere il volo in autonomia. Ecco, di quello ci frega abbastanza. Se no scambiamoci per un mese i posti. Tu, parlamentare/eminente specialista, vai in un centralino a smistare chiamate chiuso in un cubicolo, io me la spasso a Montecitorio tra manicure e navigate in Internet. Poi vediamo chi ha ancora voglia di parlare di callo emotivo e inumana indifferenza.

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