martedì 1 novembre 2011

I sogni son desideriiiiiiiiiiiii

Dopo avervi fatto venire l'acquolina in bocca con il misterioso post precedente, sono pronto a svelarvi l'arcano. Soprattutto ora che mi rendo conto io per primo della portata galattica della cosa. Ma andiamo con ordine.
Tornato dalla settimana tedesca raccontata in lungo e in largo, sulla posta personale dell'Uni avevo trovato una mail che mi annunciava che erano aperte le iscrizioni per il Progetto Leonardo, progetto rivolto ai neolaureati che prevede 24 settimane di stage all'estero presso aziende e enti convenzionati. Appena letto il bando di concorso e visionate le offerte di stage sapevo già che avrei partecipato. Entrare in graduatoria per avere diritto alla borsa di studio prevista per ciascun vincitore di ciascun tirocinio non era facile: bisognava infatti passare delle prove di sbarramento. Prove intese come un test linguistico da sostenersi nella lingua del paese prescelto per il tirocinio e un colloquio motivazionale a Trento davanti una commissione mista di tutti gli Atenei partecipanti al progetto. Beeeeeeeeeeene. Ovviamente se non passavi il test non avevi diritto al colloquio, la cosa va da sè. Per fortuna il test si svolgeva nel proprio ateneo di riferimento, nel mio caso Verona, solo il colloquio era unicamente a Trento (meno male che sono a solo un'ora di treno da Trento, se no sarebbero stati cavoli amari).
Escono le liste di convocazione per il test di lingua e io ci vado. Avrete già indovinato che il test per me era da sostenere in tedesco. E li stavo pregando in tutte le lingue che conosco perchè un test in tedesco non è proprio come bersi una limonata al bar. Concentrazione, attenti ascolti e domande di comprensione. Passato. Grosso sospiro di sollievo e una passeggiata tra le nuvole per la mia autostima. Mancava il colloquio a Trento. Immaginate la mia ansia quella mattina. Avevo il colloquio alle 9, il che significa che ho dovuto prendere il treno alle 7 per essere su in tempo e cercare l'aula giusta, visto che io l'Uni di Trento so dov'è ma non la giro per niente. Per fortuna mi ha accompagnato l'immancabile Super Genia! Mi tremavano le gambe e la bocca era impastata quando mi sono ritrovato davanti alla commissione, per poi stupirmi della semplicità del colloquio. Mi hanno chiesto perchè avessi scelto proprio quel tirocinio e quell'ambiente lavorativo. Perchè volessi fare un'esperienza all'estero. Se i miei livelli linguistici fossero certificati da un ente che non fosse l'Uni di Verona. E poi una domandina in inglese per testare la mia fluenza nella lingua d'Albione. Insomma cinque minuti in tutto. Mi ero fatto un viaggio di un'ora divorato dall'ansia per cinque minuti di colloquio e un "grazie e arrivederci". Ah, mi chiedete qual'era il tirocinio che avevo scelto? Il numero 13, altrimenti noto come Ufficio Turistico di Monaco di Baviera. A Monaco erano previsti tre tirocini. Uno era l'ufficio turistico, un'altro era presso uno studio di architetti (scartato a pie pari perchè io non faccio architettura) e un altro ancora era presso la IHK, la Camera di Commercio di Monaco e la Bassa Baviera.
Io non ero il solo che aveva richiesto l'ufficio turistico. Oltre a me si erano candidate altre due ragazze. In base ai colloqui e il punteggio del test la commissione avrebbe elaborato una graduatoria per ogni tirocinio e eletto un assegnatario, cioè il vincitore della borsa di studio. Purtroppo a me è toccato il terzo posto. Niente ufficio turistico, niente Monaco, niente terra di Baviera. Subito dopo la delusione iniziale mi sono consolato. Gli assegnatari dovevano frequentare obbligatoriamente, pena la perdita della borsa di studio, un corso di quattro giorni a Trento incentrato sulla presentazione del candidato alle aziende, la stesura della lettera di motivazione, l'aggiornamento del curriculum in lingua e un minicorso di inglese aziendale. In due parole: uno sbattimento. Io me lo sono risparmiato.
Va bhe, è stato bello partecipare io ci ho provato.
Senonchè un paio di giorni dopo è arrivata una mail dall'ufficio internazionale di Trento che informava i candidati idonei, ma non assegnatari (cioè quelli come me entrati in graduatoria, ma non vincitori) che nel caso si fosse liberato un tirocinio noi saremmo stati i primi ad essere avvisati e, se tutto andava bene, assegnatari del tirocinio vagante. Meglio di niente mi son detto, se esce qualcosa di interessante posso sempre ricandidarmi. Il curriculum in tedesco ce l'ho, mi basta solo aggiungere eventuali aggiornamenti e via.
Dopo questa parentesi di esami e test e colloqui la mia vita è tornata alla normalità, tra banchi universitari e gossip al bar scambiati con le mie compagne di corso.
Una sera, tornando a casa, ho trovato ad aspettarmi una mail...

Finisce la prima parte del racconto. Appena ci sarà possibile provvederemo a pubblicare la seconda parte. Si accettano suggerimenti su quello che secondo voi è successo poi. Fatecelo sapere con un commento qua sotto. Ce ne rallegreremo senza dubbio!

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