lunedì 7 novembre 2011

Ingombrante burocrazia

I passi per l'espatrio lavorativo proseguono a rilento, in larga parte grazie all'amicissima burocrazia che in Italia strangola e manda in bestia anche i più pazienti di noi.
Una volta divenuto assegnatario della borsa di studio, sono diventato assegnatario anche di una quantità spropositata di burocrazia, carte da firmare e pratiche da sbrigare. La prima delle quali è stata la formale accettazione della borsa che dovevo reinviare firmata e compilata entro 3 giorni dal ricevimento o via fax o via mail. L'originale però era da inviare per raccomandata postale. Quindi per inviare una carta ho dovuto spedirla due volte e farmi la coda in posta. Bon. Poi per essere borsista non potevo essere iscritto a nessun corso universitario perchè il progetto è rivolto formalmente a "neolaureati disponibili sul mercato del lavoro". Venerdì allegro giro in segreteria studenti per disiscrivermi: carta da bollo e un modulo da compilare, riconsegna del libretto e chiusa li. Mattine che se ne vanno, file che si fanno, pazienza che si assottiglia, orologi che corrono.
Altra richiesta è che il borsista sia intestatario o cointestatario di un conto corrente, postale o bancario non importa, basta che si sappia dove depositare sta borsa di studio (che per inciso mi verrà versata 45 giorni dopo l'inizio effettivo del tirocinio). Bene. Stamattina sono andato in posta per aprirmi sto conto corrente. Oltre ai terminali impallati, le gigie allo sportello che non sanno come usare il sistema operativo e le migliaia di fogli che ho firmato sono uscito dalla posta con niente in mano. Eh si perchè dovete sapere che il numero del conto mi verrà inviato tramite una raccomandata tra una decina di giorni insieme al bancomat Bancoposta. Su questa raccomandata c'è un codice con cui io mi dovrei presentare in posta per attivare del tutto il conto corrente e cominciare a versarci sopra il dinero. Peccato che io tra dieci giorni sia già a Monaco. Voglio proprio vedere come farò ad attivarmi sto conto, ma qualcosa si farà. In Italia un escamotage si trova sempre.
Praticamente stiamo andando più a rilento che si può. Tra il ritardo della firma del contratto e tutti sti inghippi burocratici io ho deciso che mi arrendo. Basta combattere battaglie perse in partenza contro l'incompetenza altrui. Io non ne sono responsabile e sarà la prima cosa che farò presente ai gentili tedeschi. "Guardate amici crucchi, cugini oltralpini, germanici del continente, ho cominciato il tirocinio con una settimana di ritardo perchè in Italia la burocrazia non funziona e chi la amministra ancora meno. Io ho fatto il possibile per essere qua per tempo. Se loro son lenti non è colpa mia. Ecco, ci tenevo a farvelo sapere".
Scorrendo la guida del praticante che da Trento hanno provveduto a mandarmi, sono sicuro scoverò altre istruzioni che mi condurranno a altrettanti uffici, a altrettante code e altrettante cure di pazienza. Ma sapete che vi dico? Compierò un passo alla volta, senza star li a preoccuparmi del successivo. Cercherò di fare al meglio il passo A per poi approndare al B e fare bene anche quello per finire al C e così via di seguito. Ho deciso che non voglio accumulare stress inutile che non dipende da me e di cui non sono neanche lontanamente responsabile. Accetterò quello che verrà, con un grande, enorme respiro e la mente aperta e ricettiva.
Poi quel che sarà sarà.
Bisogna imparare a prendersi meno colpe e rilassarsi. Che se il pincopallo dietro il vetro non si squassa, perchè devo farlo io per lui? Anzi caro pincopallo sai che ti dico? Se hai un momento libero vieni al bar che ti offro un caffè, così ce la raccontiamo meglio!

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