martedì 27 dicembre 2011

La lista della spesa

Oggi è una settimana che sono rientrato nella mia vecchia vita con la mia nuova pelle. E per non stare qua ad annoiarvi con tutte le mille teghe mentali che mi sono fatto, ve la taglio corta e faccio una lista della spesa, in stile minimalista, di quello che non mi mancava di casa e di quello che ho scoperto mi mancava, ma di cui non mi rendevo conto perchè troppo distratto dai casini immobiliari e dalla novità di vivere a Monaco.

Quello che non mi mancava:

-le code in posta e la tipa allo sportello che bercia a tutti quanti gli affari miei

-le vecchie che ti passano via al supermercato al banco del pane e alla cassa

-i pettegoli di paese che ti fermano per strada per chiederti come va la tua permanenza in Germania quando prima manco se gli morivi davanti gliene infischiava qualcosa

-la brutta abitudine di non stare in fila indiana agli sportelli e guadagnare posti facendo finta di niente

-lo spintonamento per salire e scendere dall'autobus nonchè il fatto di starti tutto addosso nel tentativo di farsi lasciare il posto a sedere

-lo stare impitonati nelle zone di transito e stare li a contarsela con chi ti accompagna (tesoro puoi gossippare finchè vuoi, ma almeno scrostati dalla corsia centrale e lasciami passare)

-il mega affollamento sull'autobus e il continuo berciare al telefonino o al vicino raccontando a tutti gli altri passeggeri gli affari tuoi (fidati caro amico che non ce ne può fregar di meno)

Quello che mi mancava:

-le passeggiate in montagna con la Super Genia e le nostre risate complici, il suo entusiasmo e ottimismo, il suo buonumore e umorismo

-le Gocciole come colazione

-i pacchi di biscotti al supermercato che ti strizzano l'occhio dallo scaffale promettendoti uno stomaco pieno e un'intima sensazione di piacere

-le colline del mio paese

-parlare con i miei modi bislacchi di dire senza ridurre la conversazione ai minimi termini per evitare di infilare più strafalcioni del dovuto

-il cielo azzurro e la camera illuminata dai raggi del sole

-mandare messaggi senza spendere un patrimonio

Ammetto di essere sorpreso di non sentire una nostalgia pressante per Monaco e stare così bene a casa mia nonostante le libertà acquisite espatriando. Ma ho placato la mia coscienza dicendomi che c'è un tempo per ogni cosa e questo è il momento di godersi al meglio il ritorno a casa con i nuovi occhi interiori che l'espatrio mi ha donato. E ritrovare la novità nel consueto. La lista delle sorprese iniziate a Monaco continua anche a Verona e questo risvolto mi piace molto. Ho capito che forse non è dove stai che conta, ma come ci stai.

In più è stata una settimana pienissima: e le visite ai parenti, le rimpatriate con i quattro gatti di amici che mi son rimasti, i messaggi di bentornato che sono affluiti, le consegne dei regali di Natale ecc. In pratica ho fatto più robe sta settimana che non in 23 anni di permanenza qui. Eh va bhe. Prendiamo quello che viene. Ho ritrovato persone sinceramente interessate a sapere della mia esperienza e ad ascoltare le riflessioni fatte lassù e altre che invece hanno preferito sorvolare evitando addirittura di chiedermi come mi trovavo oltreBrennero. Solo che i silenzi sono arrivati da chi credevo si sarebbe interessato e l'interesse è arrivato da chi credevo se ne sarebbe fregato altamente. Sorprese su sorprese. Una volta la loro indifferenza mi avrebbe ferito, svilendo in maniera impercettibile il mio stato d'animo. Stavolta invece ho provato della sincera compassione (nel senso migliore del termine) per loro. Voler bene ad una persona significa anche saperne accettare i limiti.

10 commenti:

  1. Seguo il tuo blog e quello di Eireen, non smettete di scrivere, siete mitici.
    Sarò mai un'expatriat, non lo so. Ho provato il concorso per insegnare all'estero ma il tentativo è fallito. Continuo a studiare tedesco al Goethe e soprattutto continuo a crederci.Io adoro Berlino, ma grazie a voi anche Monaco la trovo molto attraente.

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  2. Ciao Flora, grazie del commento, dei complimenti che fanno sempre piacerissimo e benvenuta sul Projekt Dresden.
    Brava, continua a crederci nonostante il concorso sia fallito (che poi mi sembra ne sia uscito un' altro in sti giorni di concorso per insegnare italiano all'estero, le iscrizioni dovrebbero essere aperte fino al 20 gennaio 2012 se non ricordo male). Mai mai mai abbandonare la speranza.
    Continua a impegnarti per migliorare il tuo tedesco e vedrai che quando meno te l'aspetti salterà fuori l'occasione per espatriare a Berlino (città bellissima tra l'altro). Te lo auguro fortemente.
    Mi fa piacere che riesca a comunicare la mia passione viscerale per Monaco.
    Spero continuerai a seguirmi e a lasciare tracce del tuo passaggio sul P. Dresden!

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  3. Monaco è una città bellissima: non ti mancava la pista di pattinaggio in Karlplatz? L'ho trovata deliziosa.
    Una curiosità: ma nei supermercati si trova pasta, riso, pizza, grana, conserva, di origine italiana? Se si, ovunque? O con difficoltà?

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  4. Che Monaco sia una città bellissima è una verità sacrosanta e ti ringrazio di averlo ribadito.
    La pista di pattinaggio in Karlsplatz mi ricordava troppo quella che ogni inverno viene allestita in Piazza Bra e devo essere sincero non mi ispirava granchè. Però voglio provare l'Eishalle all'Olimpiazentrum. Ho sentito che è gigantesca e a buon prezzo. Appena torno su vado a perlustrare la situazione.
    Sul tema cibo italiano in Germania. Allora la nostra pasta c'è, ma solo quella di marca tipo la Barilla, la De Cecco, la Buitoni...e non trovi tutti i tipi di pasta ovviamente. Ti devi accontentare di spaghetti, tagliatelle, fetuccine e similari. Riso ne ho visto gran poco, dato che per loro è un contorno e non un piatto a sè stante. Pizza c'è, ma surgelata a trancio anzichè tonda. Il grana devi fartelo spedire dall'Italia invece, così come la conserva. Qua i condimenti sono a base di yoghurt o senape per lo più. La disponibilità del nostro cibo varia al variare della marca del supermercato. Tipo Rewe è abbastanza ben fornito in fatto di pasta nostrana (io bazzico quello perchè è vicino a casa mia), ma non ti saprei dire quanta della nostra roba trovi da Tengelmann, Vinzenzmurr, Haldy, Real e così via. So invece di un supermercato, tale "Spina", in cui si dice tutti i prodotti siano al 100% italiani, praticamente una sorta di copia di un nostro supermercato. Non essendoci mai andato però non ti so assolutamente dire se la cosa è vera o no.
    A Monaco piace la roba italiana quindi trovi abbastanza. Ti ringrazio di avermi dato lo spunto. Appena torno in su vado a farmi un tour dei supermercati e stilo una lista dei posti in cui si vende più roba italiana. Si si, ci farò un bel post non appena avrò raccolto materiale a sufficienza!!!

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  5. Ah figurati, non c'è di che. Se dovessi avere ancora domande non esitare a chiedere. Domanda, domanda, domanda!

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  6. "Spina" è dietro casa mia e ci vado spesso, come Torquitax ben sa. È fornitissimo di roba italiana di ogni genere: vini, dolciumi, pasta, biscotti, pasta fresca, condimenti, surgelati. È sempre affollatissimo, nonostante i prezzi non siano sicuramente bassi, ma, si sa, il made in Italy, anche nel cibo, è un grosso richiamo oltralpe.

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  7. "Ho capito che forse non è dove stai che conta, ma come ci stai." Per me una enorme, sacrosanta, imprescindibile verità: ci ho messo una vita a capirlo, ma adesso è una delle colonne della mia esistenza. Detto in soldoni: "Se sei scontento di te stesso e sempre insoddisfatto, non è trasferendoti all'estero che risolvi, perchè troverai motivi per lamentarti anche là (quello che mi successo col primo espatrio, a 26 anni, magari ci faccio su un post). Se invece stai bene con te stesso, sei equilibrato, ma cerchi di migliorare la tua vitá o cerchi l'avventura e sai che non andrai a trovare la Cuccagna, beh allora hai buone possibilità che l'espatrio sia un successo.". Comunque a me quello che piace quando rientro sono: le piccole dimensioni della cittá, che mi consentono di arrivare ovunque in men che non si dica; rivedere i luoghi di sempre, magari anche se leggermente cambiati, così mi sento subito a casa; poter bere un cappuccino degno di tale nome al bar; sapere esattamente in quali negozi andare a comprare quello che mi serve; capire il dialetto di chi mi parla. Non mi piace: le code ovunque, soprattutto per fare le analisi del sangue, al mattino presto; l'umidità che non riesci a stare al caldo neanche con il parka di piumino d'oca; come la gente guida; la maleducazione di chi ti risponde tu (dutzen) se tu gli dai del lei (sietzen).

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  8. Bhe noto con piacere che la lista del "mi piace" è più lunga del "non mi piace", sta a vedere che ora della fine, quando tornerai a casa, sarai così serena interiormente da non dare peso a tutte le frignacce che ora ti danno ancora ai nervi.
    Danzerai sugli italici difetti con nonchalance e compassione, utili compagni acquisiti in terra germanica. Voilà!

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  9. ahhh il mitico SPINA anche io ci andavo spesso munita di mega-zaino da riempire di delikatessen italiane. Si in effetti è caruccio, ma meno male ke c'è. Poi alcune cose simili a quelle italiane (tipo il prosciutto cotto francese e il salame baguette simile al salame milano) li trovavo da Kaufhof. Anche i negozi turchi nn sono male

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