giovedì 26 luglio 2012

Praticità vs Estetica

Avvertenza: questo è un post vagamente acidulo, per non dire dissacratorio. Assicuratevi che i vostri livelli di insulina reggano al contraccolpo. Non vorrei avere nessuno sulla coscienza.

Assioma: la Germania è la terra della praticità, l’Italia dell’estetica.

I tedeschi sono gente pratica, non badano all’estetica, alla forma. Se mai in un secondo tempo, prima però la praticità, la funzionalità. Noi invece prima vogliamo che la roba sia bella, poi se ha qualche difettuccio o, peggio, è una baracca, ci consoliamo dicendo che è bella e morta lì. Il teutonico invece polemizzerebbe peggio che a una tribuna politica: bello o no deve funzionare. Altrimenti so’ cazzi. E questa mentalità ha applicazioni sistematiche in tutti i campi del vivere civile. Le ciabattine da spiaggia sono orribili? Si. Però pratiche. Alcuni casermoni in vetro e acciaio sono osceni? Indubbiamente. Ma pratici. Certi vestitini sono inguardabili? Assolutamente. Tuttavia pratici. Noi invece preferiamo soffrire. Anche se soffriamo per un valore più alto: la bellezza. Croce e delizia dell’italico popolo. Toglietecela e ci avrete già ferito a morte. Anche se fanno 40 gradi noi dobbiamo uscire di casa vestiti in una certa maniera perché se no non siam contenti. Che un po’ ci tiriamo per noi stessi e un po’ anche per essere ammirati, via!

Vogliamo fare esempi pratici (aridaje)? Parliamo di libri. Qua i tascabili vanno per la maggiore. Piccoli, cartacei, che si infilano in qualsiasi borsa, trasportabili, a portata. E tutti comprano. Tutti leggono. A prezzi modici e contenuti. Le copertine forse non sono ammiccanti come le nostre, ma quello che conta è il contenuto, la storia. I cugini bavari non stanno li ad argomentare se è bello o brutto. È interessante? Apri il portafogli e tanti saluti. Da noi i libri sono grossi, cartonati, per niente maneggevoli e le edizioni tascabili ci fanno un po’ storcere il naso. Meglio pagare qualcosina in più, ma avere l’edizione rilegata con la sovracopertina plastificata dal titolo in oro. Sullo scaffale fa più impressione. Ancora meglio poi se è l’edizione extralarge, da l’idea che siamo gente impegnata che legge tomi da 800 pagine. Perché ci teniamo alla cultura, noi.

Qui i tram, le metro e gli autobus magari non saranno un prodigio dell’estetica, ma di posti, a sedere e in piedi, ce ne sono finché si è stufi. Raramente qualcuno qua resta giù perché non riesce a entrare anche pigiando o spingendo come durante una partita di rugby. Nel mio angolo di mondo natio invece hanno soppresso i cari vecchi autobus arancioni. La motivazione ufficiale: inquinavano troppo. Ok, falli mettere a norma e pari patta. No. Hanno introdotto i nuovi bus a metano che sono lenti da morire, posto ce n’è meno di prima, due fermate e il bus già implode. E tralasciamo le enormi somme spese per introdurre queste meraviglie della scienza e della tecnica. In compenso sono esteticamente gradevoli. Io trovavo belli anche i vecchi bus arancioni. Erano spaziosi e maneggevoli anche se privi di aria condizionata. Eh bhe, mica si può avere tutto dalla vita.

Ed ora un esempio spinoso. Un esempio sociale. Uno studio antropologico. I tedeschi sono pratici anche in campo matrimoniale. Da quello che ho potuto osservare qui non si acquista niente a scatola chiusa, nemmeno il compagno di tutta una vita. Prima di sposarsi qua vanno a convivere. Magari ci scappa pure il figlio. Insomma prima di mettersi l’abito bianco e il frack qui si usa fare un giro di prova sulla giostra matrimoniale. Un anno. Due anni. Anche tre o quindici. Prima ci si rende conto che si, lei/lui sono persone cazzute con cui si possono superare tutte le avversità di questo mondo e di quell'altro. Quindi ci si sposa. Si segue tutto il protocollo del perfetto matrimonio alla William&Kate, ma almeno si è sicuri di aver fatto un investimento sicuro a lunga scadenza. Da noi il contrario. Per quanto ci professiamo “moderni”, aperti e tolleranti la convivenza è ancora vista come una scappatoia. Una sorta di matrimonio ufficioso con un'uscita di sicurezza da cui infilarsela quando il gioco si fa duro. Ci puzza un po’ dai. Ci sa da gente che non vuole impegnarsi, di bamboccioni che non sono ancora pronti a mettere lacrime e sudore in un progetto di vita finché morte non ci separi. D’altronde non è mica come una volta che dall’oggi al domani si passava da fidanzati a maritati e tempo due ore dal rinfresco ti rendevi conto che la tua principessa in realtà beve come una figlia della steppa. Al giorno d’oggi si va in vacanza insieme, si trascorre qualche romantico week-end in una spa, ci si conosce intimamente mooooooolto più intimamente che mai. Qualche anteprima si ha. Per lo meno si sa che lei non è frigida e lui impotente. Bon. Tanto basta. Sposiamoci. Il resto verrà da sé. Ecco allora la pompa magna, l’organo, le bomboniere, i completini alla Barbie e Ken e tutti che brindano al funerale dei tuoi giorni da scapolo. Finalmente anche tu hai messo la testa a posto. Ti sei sistemato.  Un anno dopo il miele si è trasformato in fiele e ogni volta che si entra dalla porta di casa si saluta il secondino all’ingresso. Però la cerimonia è stata così bella. Le foto poi. Sublimi.

23 commenti:

  1. Beh io dei tedeschi adoro, in certe occasioni, l'attenzione per la sostanza e non per la forma. Forse l'ho già raccontato, ma mi ricordo da piccola, quando si veniva fin su a Monaco per le cerimonie di rito dei cuggini, i.e. comunioni e cresime varie. Noi, provenienti dall'italica terra, eravamo tutti tiratissimi ed iper-eleganti. Loro, più pratici appunto, poco ci mancava che venissero in chiesa in ciabatte. Poco rispetto, dirá qualche lettore sdegnato, magari storcendo il naso. Tanta informalitá e poche balle, dirò io, che per queste cose ci vado a nozze.

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  2. Qui in Austria sono invece un pochino piú formali. Ma mi hai fatto morire dal ridere con questo post :)

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  3. Anche quando vanno in vacanza sono molto + semplici e + pratici di noi. Tende di tutti i tipi, roulotte varie o camper; si adattano ovunque e se nelle camere di alberghi, di ostelli, di amici o altro si deve dormire maschi e femmine tutti insieme, non si formalizzano. In Italia è decisamente diverso anche questo lato.....
    katia

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  4. Io questa cosa della convivenza prima di sposarsi la trovo sacrosanta, e ti diro' di più:
    magari al nord Italia non succede tanto ma al sud molto spesso ci si sposa con il fidanzato/la fidanzata di una vita, ovvero la persona con cui sei stato fidanzato per 10-15 anni.
    Succede spesso che dai 15 ai 30 anni si cresca, si cambi un po' e magari cambia anche il rapporto. Pero' ci si sposa lo stesso "perchè ormai stiamo insieme da tanto tempo" o perchè "senno' sembra brutto, che pensano poi le famiglie".
    Quante storie cosi' ho visto li al sud, quante mogli e mariti annoiati e infelici.
    Pero' matrimoni principeschi e foto stupende, come dici tu :-)

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  5. sul matrimonio anche qui non si sposano, a meno che non ci scappi il bimbo, è questione di tasse..dovrei scriverci un post a proposito forse per farvi capire meglio..in germania non so se sia la stessa cosa. Tornando al tuo post è vero che leggono molto, tu me l'avevi confermato e che sono pratici infatti ti dirò che mi sto quasi, non per tutte e non per sempre, convertendo alle scarpe tedesche..alcune sono meglio. Certo che ricevere ieri le birch..antistatiche da usare in ufficio mi ha fatto venire il mal di pancia. Comode sono comode ma non se possono guarda!!

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  6. I tedeschi hanno quello di bello, che badano al sodo. Un minimo per la forma che non vai in giro in slippino, ma poi tranquillissimi loro. E per noi italiani cosi pieni di paturnie per la forma è un buon esercizio di elasticità adattarci al loro "menefreghismo". Penso che alla lunga ne guadagniamo pure in salute, ma pensa un po' te!

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  7. Eh sai sarà il retaggio ancestrale della cara vecchia bacchettoneria asburgica. Sono più ligi al dovere e tutto quello che ci va dietro. Son contento di averti fatto ridere!!

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  8. Hai ragione Katia, mi ero decisamente dimenticato questo aspetto. Mancando da tanto tempo dalle sponde del lago di Garda avevo quasi rimesso i giganteschi camping e ammassi di roulotte occupati da teutonici venuti al sud per brustolarsi in pace al sole. Eh che ci vuoi fare, noi siamo più sputtini...

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  9. Ma anch'io non ci trovo niente di male, anzi, sono dell'idea che non importa se sei sposato o no. Se la sostanza alla base c'è e cioè l'aiuto, l'amore, la solidarietà reciproca, chissene se non hai firmato il pezzo di carta. Trovo che l'impegno spirituale sia molto più vincolante che non quello burocratico. Se pensi che certa gente si scandalizza anche per i matrimoni in comune (appunto perchè non celebrati in chiesa) ti rendi conto di tante cose.
    Il fenomeno che esponi c'è anche al Nord, fidati, magari meno frequente che al Sud, ma è un pratica comunque presente. E io la trovo tristissima. Soprattutto perchè quasi tutti gli ex-amici erano così: morosati dal liceo a 22 anni conducevano la vita di un 80enne. Aiuto!

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  10. Anche qui i single pagano più tasse e quindi la convivenza aiuta a ridurre le spese (altro risvolto pratico). No le loro scarpe io le adoro, anche se ci ho messo un pomeriggio a trovare fuori il modello giusto per me. Ora però le ho sempre ai piedi e vanno che è una meraviglia. Anche se non rinuncio alle All Star, quelle no, toglietemi tutto, ma non le mie All Star!

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  11. pure io non ci rinuncio, quelle basse pero'..le alte mi danno fastidio alla caviglia! mi sono fissata col color crema, si sporcano subito ma stanno bene anche coi vestiti ;-)

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  12. Eheh sei forte.
    Oggi eravamo in giro in un luogo turistico e mia moglie individuava italiani a quintali in base al modo da vestire. E non è che tutti gli altri fossero vestiti male. Solo che nei presunti italiani c'era un certo non so che, non so se fosse ricercatezza, o mancanza di praticità nell'abbigliamento, o eccesso di trucco nelle donne, insomma c'era un qualcosa che li distingueva. Dopo che me lo ha fatto notare, ho cominciato a notarlo anche io.
    Quando poi ci passavano accanto, davvero parlavano quasi sempre italiano.

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  13. su questo spero di non essere scambiata per un'italiana mai più..ormai mi vesto come una svizzera, a parte le scarpe forse, e non mi trucco quasi per niente..o almeno non quanto ci si aspetterebbe da una italiana. Inoltre ho la pelle chiarissima e i tratti tipicamente nordici, nessuno indovinerebbe mai che mio padre è napoletano :D

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  14. Anche a me continuano a dirlo che noi italiani veniamo riconosciuti dal modo di vestire. Ammetto di incarnare lo stereotipo: so che ai tedeschi non gliene frega una mazza di come sono vestito, ma io ci tengo a uscire di casa in un certo modo, fedele al mio stile. Non che esca sempre con giacca e cravatta, per carità, io amo le felpe come pochi. Però una certa elegenza anche nello sportivo è indispensabile per me per sentirmi bene. Detto questo che ci vuoi fare, italiani si nasce, non si diventa!

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  15. La tua descrizione dei tedeschi la riconosco e mi piace. Io adoro la loro praticità!
    Vogliamo parlare delle valigie? Noi per due settimane di vacanza ci portiamo dietro un guardaroba. Loro due magliette e un paio di bermuda.

    Ma, onestamente, molte delle cose che hai descritto come tipiche degli italiani mi hanno fatta sentire una marziana, abitante di un paese lontano lontano.
    Io sono di Torino e da noi le edizioni economiche dei libri vanno alla grande. Quelle extralusso le compra solo chi non legge mai ma vuole darsi un tono con l'ultimo best seller, o chi vuole fare un regalo.
    E la convivenza? Più del 90% dei miei amici convive. Fra pochi giorni andrò a un matrimonio di una mia amica e per me è una vera e propria rarità. E, comunque, anche loro hanno convissuto prima di sposarsi.
    Noi italiani, evidentemente, siamo ancora un popolo ricco di moltissime sfaccettature.
    Oppure a Torino siamo proprio strani :P

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  16. I teteschi hanno decisamente fiuto per l'essenziale. Son quasi più avventurosi di noi che invece siam signori in ogni campo. Insomma gli artisti hanno sempre avuto più manie che senso organizzativo.
    Non penso che tu sia una marziana, ma vivendo in un grande città come Torino è chiaro che la mentalità sia più aperta e tollerante, variegata. Ma prova a pensare a chi come me viene da una città medio-piccola. Li la mentalità non è ancora così elastica. Certe care vecchie convenzioni/pregiudizi resistono indomite. Forse sbaglio a dire noi italiani, magari dovrei dire noi veronesi, ma penso che in molte altre città d'Italia avvenga la stessa cosa. Tieni conto poi che Verona è stata una città militare per secoli. Il conservatorismo è la nostra seconda pelle ormai ^^ Se a Torino è come dici tu, meglio! Vuol dire che c'è speranza per il futuro!

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  17. Allora io sono nato americano, perché è per questo che mi scambiano.

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  18. E io devo essere nato franco-britannico. Mi hanno dato, in quest'ordine, del francese, dell'inglese, dello yankee. Si vede che son nato in Italia per uno strano scherzo del destino ^^

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  19. Come ben sai a Verona hanno risolto a piè mani il problema degli autobus: un bel taglio alle linee, così ora non sono più ne belli ne pratici. Proprio non ci sono più. Alla faccia della mobilità sostenibile.

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  20. Simone tra veronesi te lo posso dire. A me il motto dell'ATV ha sempre fatto morire dal ridere. "Liberi di muoversi". Ah si? E dove?!

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  21. Apprezzo moltissimo la considerazione "antropologica", perchè aldilà della praticità la trovo molto corretta.
    Ho invece qualche dubbio in più riguardo lo scontro praticità-estetica negli altri esempi, perchè ho visto brutture architettoniche ed estetiche e perchè ho visto cose molto gradevoli (se non addirittura raffinate) in Germania: dai quartieri di Landungsbrücken, Sternschanze ed Othmarschen ad Hamburg (oppure il semplice Rathaus) sino ai parchi cittadini con le varie decorazioni colorate che da noi ci sogniamo....
    Al contempo, certi centri italiani sono stati deturpati.

    Diamine, sono proprio germanizzato.... sarà che la Tanzania era colonia tedesca???
    (ah, per la cronaca, ieri sera ho invitato a cena le colleghe intern: primo pasta, secondo Bratkartoffel e Frikadellen....)

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  22. Bhe chiaro! Mica è tutto bianco o nero. Anche qui a Monaco ci sono quartieri con di quelle case bellissime, palazzi con facciate ottocentesche e liberty per cui io darei un braccio pur di viverci dentro. Per la mia ignoranza su Hamburg chiedo umilmente perdono, ma nella Hansastadt non ci sono ancora stato! Diciamo però che statisticamente è più frequente vedere un palazzo storico vicino ad uno ultramoderno in Germania che non in Italia. Gli scempi poi non conoscono nazione.
    Redpoz va che ormai sei oltre il salvabile ^^ In piena terra d'Africa Bratkartoffeln e Frikadellen?! Se non è un segno questo che devi tornare al più presto in Deutschland non so cosa sia...

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  23. diciamo che ero a corto di idee per un secondo rapido ed efficace... ed il frigo era mezzo vuoto.
    comunque è stato un successo, pur avendo fra gli invitati una berlinese!

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