mercoledì 24 ottobre 2012

Ma parla come mangi!

Questo post fa il pendant con il post precedente. Dopo aver parlato di come gli stranieri stramazzino l’italiano, è il momento di svelare come anche gli italiani evitino i termini nostrani in favore di una terminologia straniera considerata molto più “ficcante” del corrispettivo italiano. Primi fra tutti i beneamati/odiati Enzo e Carla che si danno un’aria da intenditori usando termini anglo-francesi nel tentativo di risultare più chic, finendo invece per essere snob e incomprensibili. Ditemi voi cosa capite della seguente lista (e questa non è che la punta dell'iceberg) :

Tela canvas (normalissima canapa eh, trattenete gli entusiasmi)


Gonna gypsy in sangallo


Dress code (per i comuni mortali: divisa, tenuta da lavoro)


Jaboux


Govonierre di seta (una misteriosa forma di seta lavorata)


Color toup con foudre morbidissima (è una variante parigina di pelle di lontra?)


Foulard con boules crepe de chine


Borsa big-size (in italiano: grande formato)


Maxi dress in mini poule (traduzione: un gran vestitone con piccole zampe di gallina)


Outfit iperromantico


Fascia tricot


Ancor-boute sandal (chi conosce il sumero?)


Collier bianco


Broche (chiamarla spilla, fa schifo?)


Bicolor trompe l’oeil (due colori che ti fanno gli occhi a panda)


Niente brown (un colore che abbiamo anche noi, si chiama marrone!)


Clutch (borsetta porta-mentine?)


pochette


tubino animalier (leopardato, zebrato, muccoso: ultime urla dalla Savana)


mini-dress semiaderente


pajette da color tiffany o coute tendente all’avorio (chi ci capisce è bravo)


dettaglio gold


lato bijoux (gioielli, ragazzi, gioielli)


oversize


tricot larghissimo


plissé (pieghe, le sempiterne pieghe)


trench


ma come sei glam!


collier plastonne (?)


scarpa plat (qui si mangiano anche le parole)


color cognac


effetto fifty spant (stiamo ancora aspettando l’esperto di sumero…)


scarpa con traforo seducente


vernissage fashion o drink estemporaneo


tonalità dal brown al bourdeaux


abito con stampa provenzale (è dagli anni ’60 che sappiamo che c’è)


open toe


cocktail ring


fisico a colonna, mela, pera… (altra frutta?)


rosa schiapparelli


seta delavé total black


scarpe noirée


bangles (semplicissimi bracciali rigidi)


bauletto Speedy (aspettiamo quello per Willy il Coyote)


una magnifica Kelly


torchon


la parigina check nudo e nero (i vecchi calzettoni della nonna)


vitello spazzolato (la pulizia innanzitutto)


mood board


spencer in jersey (e Susannah a New York)


tessuti cadì, marouquine, madras e argan (Samarcanda, Baghdad purchè sia oriente!)


par-dessus in seta cruda (quella cotta solo con i dessert)


total look gold


dare un tocco shine (splendente, che fai prima)


abito in shantung (a Pechino ci devo arrivare)


Non che Briatore sia da meno mentre prendi a calci in culo i concorrenti di The Apprentice. La patina da grande imprenditore esige un linguaggio settoriale e manageriale. Per i profani un vocabolario minimo:

Teambuilding (ita: spirito di gruppo)


Business (ita: affari)


Headhunters (ita: cacciatori di teste)


Packaging (ita: il caro vecchio confezionamento, scatola, inscatolamento)


Pricing (ita: fare i prezzi)


make up (ita: trucco!!!)


restyling


buyer (ita: compratore eh!)


testimonial publicitary


junior assistant (ita: apprendista)


boss


teamleader (ita: capogruppo)


Enzo, Carla, Flavio, un consiglio da uno che le lingue le sa: parlate come magnate!

5 commenti:

  1. Mi piace questa tematica! Io sono un'appassionata di lingue straniere, ma quando nun ce vo', nun ce vo'. Ma perché devi dire "gonna gipsy" se puoi dire "gonna alla zingara"? Forse gispy fa più esotico, più chic, più trendy, più up to date, più fashion? ;-) E le scarpe "peep toe" (=pollicione che occhieggia!), cioè quelle che sono semplicemente spuntate, ossia senza punta? Mah, misteri del mondo della moda...

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  2. ciao Torqui!!! io la Carla l'adoro e mi piacciono i suoi programmi soprattutto quello + recente. La trovo semplicemente divina....per cui le perdono tutto, anche l'esagerazione dei termini stranieri. All'inizio ridevo persino quando se ne usciva con, per esempio: "queste scarpe con tacco giorno". Ma ora, sarà il contesto del programma, non so, ma per me è okay...
    katia

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  3. Sta mania di parlare in un italnglese misto pecore per far colpo non la capisco proprio. Va bhe il linguaggio di settore, ma vent'anni fa che il mondo non era globalizzato ogni lingua usava il suo di termine!! Sarà che io con le lingue ci mangio e ora della fine usare l'italiano puro è una forma di sfogo, ma...che ognuno parli come mangi!

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  4. Ciao Katia, benritrovata!! Guarda, anch'io adoro Carla e guardo volentieri il suo ultimo programma (altrimenti come mi sarei creato cotanto vocabolario specifico?), però bho, tutto sto sbrodolamento autoreferenziale lo trovo snob. Salvo poi usarlo per sfottere sti guru della moda insieme alle amiche "intelligenti" che di queste cose sanno ridere!

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  5. Ho riso mezz'ora... comunque io sono stata a un vernissage fashion, con scarpe noirée con dettaglio gold e abito in voile nero... in compagnia di un cavaliere dall'armatura lucente... ;-)

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