...continua dal post precedente:-i telegiornali si destreggiano tra notizie catastrofiche sulla crisi e l'affossamento dello Stivale, trattano con dovizia di particolari l'ennesimo caso di suicidio. Pare che suidicarsi a causa di un fallimento sia la nuova moda aziendale del momento. Se prima i festini di Mr. B. erano lo scandalo del giorno, uscito di scena il Gran Maestro ecco che ci pensano gli adepti a sollevare i vespai: Bossi viene trascinato in tribunale perchè il suo tesoriere se l'è filata con il tesoretto del partito e perchè ha comprato la laurea al Trota in Albania. Ma bravo Umbert, prima diciamo su degli immigrati e poi compriamo la laurea in Albania. Se gliel'avessi comprata in Repubblica Ceca c'avresti fatto più bella figura, almeno quella è nell'Unione Europea. Quanto alle belle notizie non pervenute.
-insultare la Merkel e dire su dei tedeschi è lo sport più trendy. Un sacco di gente che bercia "eh ma sta Merkel potrebbe darci una mano...sti tedeschi menefreghisti, però poi vengono tutti in Italia a farsi le vacanze...la Germania non molla un punto sulla questione economica, solo perchè loro stan bene là...e noi cosa dovremmo fare..." Butto li un'ipotesi: smetterla di lamentarsi e prendere esempio? Va bhe che il discorso è più complicato di cosi, dato che non è la Merkel la cattiva del villaggio e dopo gli ultimi sviluppi in NRW (NordRhein-Westfalen) non se la spassa neanche lei, ma diciamocelo francamente: neanche noi avremmo voglia di aiutare un paese che affossa se noi stessimo bene, no? Quindi non è che la Germania è il cattivo di turno. Cerca anche lei di stare a galla. Come tutti.
Passando alle note personali invece dirò che è stato strano tornare a casa mia. Anche solo per le dimensioni. In questo caso ero più che mai Torquitax in Wonderland.
-a Monaco non ho un salotto e non ho un divano. Risedermi sul mio divano di casa è stato come fare il bagno in un vasetto di Nutella. Puro piacere dei sensi. A Monaco ho solo sedie in legno dal poggiaculo rigido. Le sedie di casa con il cuscinetto in vimini mi sono sembrate morbidissimi fagottini ripieni alla ciliegia. A Monaco ho un lavandino minimal, nel senso che è piccolo e poco profondo. Il lavandino di casa è un transatlantico con la profondità di una botte. Se mi ci rannicchio ci sto dentro tutto intero mi sa. A Monaco ho un water piantato nel muro completo di gradino interno (che nonostante tutto continuo ad odiare). Qui ho ritrovato un water che accoglie, ma non rivela. Che il Signore lo abbia in gloria. A Monaco non esiste il bidet. Qui c'è. Non appena l'ho visto ho versato una lacrima di commozione e ho intonato un Alleluja. A casa ho ritrovato le gemelle Tenda e Tapparella, che a Monaco sono per lo più sconosciute. E, orrore orrore, una mattina mi sono ritrovato a pensare che è una bella rottura tirare su e giù la tapparella ogni mattina e ogni sera. Segno questo incontrovertibile: mi sto tedeschizzando troppo. Riavere temporanemante un balcone è un sollievo. Anche solo per i risvolti pratici: le robe si asciugano in un secondo. A Monaco sono stato tentato più volte di asciugarli a colpi di fon.
-a Monaco la camera da letto è gigantesca. Perciò la mia camera veronese adesso mi sembra piccina picciò, costipata da mobili e dallo spazio vitale minimo. A Monaco ho un grosso armadio a muro privo però di cassetti. L'armadio di camera mia mi pare più incasinato che mai con cinque cassetti, quattro ante e due scomparti. Non trovo più i vestiti. Saranno stati ingoiati dall'universo parallelo che si apre dietro i cappotti. A Monaco l'appartamento è al secondo piano. A Verona abito al pianterreno. Il secondo giorno sono stato buttato giù dal letto dai motorini truccati, i suv rombanti e le moto scassate degli studenti che frequentano la scuola privata in piazza. Maledetti. Per non parlare degli adolescenti ormonati che si strusciano sotto le mie finestre. Disgustoso. Almeno favoriscono la naturale regolarità. Altrochè Activia e il bifidus actiregularis.
-si blatera della crisi ma il mio quartiere è in controtendenza. Ristrutturazioni ovunque, opere di risanamento a gogò, lavori di ammordenamento a più non posso. Ogni mattina ne scopro uno nuovo. E la villa del tale che viene messa a nuovo, e l'appartamento del tal l'altro che viene trasformato in un loft di lusso, e il condominio di fronte che viene alzato di un piano. Ma mi****a! Non siamo mai stato cosi pieni di lavoro come con la crisi. Allucinante veramente.
-possiamo anche avere le pezze al culo, ma mai dire che non sono di classe. Tempo due giorni (ossia il tempo base per disintossicarsi da un minimo di germanicità nel vestire) ed ero di nuovo squadrato dall'alto in basso a raggi X dai fighetti di turno. Io ero ancora abituato al generale menefreghismo teutonico. A Monaco anche se esci con un procione in testa o un serpente come collier non gliene frega niente a nessuno. Qui mi avrebbero fatto una risonanza magnetica al vestiario se fosse stato possibile. Gente che ti incrocia, ti guarda, storce le labbra e sbuffa, gonfiando il petto con il tipico atteggiamento "io so' vestito mejo". I quindicenni che ti esaminano dalle panchine e ti commentano ad alta voce. Le spogliarelliste di domani che fanno finta di scrivere al cellulare mentre in realtà esaminano le misure del sedere, la proporzione tra naso, bocca e pacco. E decidono se potresti essere il loro tipo o no. Come mi manca la
pruderie tedesca!
-ridatemi le copertine dei libri tedeschi. Sono vivaci, fosforescenti, accattivanti, giallo/verde schocking. Le nostre sono nere, marroni, grigie, fucsia. Una stitichezza editoriale. I libri tedeschi sono piccoli, tascabili, pura carta. I nostri sono extralarge, cartonati e dai margini assurdi. Per fare volume tra un po' ci ridurremo a scrivere una parola per pagina. Cosi potremmo dire all'amico: "sono riuscito a leggere un libro di 12.000 pagine". Ah si? io ne ho letto uno da 32.000. Quantità al posto della qualità. Per tacere delle trame: torbidi omicidi, oscuri segreti sepolti in cripte ammuffite, congiure millenarie sventate da inconsapevoli predestinati. Anche per la fantasia è tempo di carestia. Uno dei pochi libri ottimisti è L'Idraulico Fai Da Te. Almeno con quello impari a ripararti il sifone del lavandino e risollevarti l'autostima a costo zero!
-la nostra televisione non ha mai brillato per la magnificenza dei programmi. Ora meno che meno. La scelta è tra tribune politiche, CSI e Incantesimo 27 stagione. E poi si stupiscono che in Internet girano i pirati multimediali. Se ci tolgono anche quelli, dove li andiamo a guardare noi i film decenti? Fateci un favore. Lasciateci i Robin Hood della rete. Che trufferanno pure, ma almeno fanno della beneficenza: rubano ai ricchi per dare ai poveri!
PS: so che non ve ne potrebbe fregare di meno del mio rinculo da temporaneo ritorno in Italia, ma...beccatevi sto maritozzo lo stesso! In attesa di tempi migliori...ihihihihihih! Ah e chiedo scusa per eventuali disguidi e disorientamenti dovuti ai continui rimaneggiamenti della grafica del blog. Sto attraversando una fase di inquietudine estetica e sono a dir poco incontentabile! Perdono!!