martedì 22 gennaio 2013

Cinema addicted

cinemaIo adoro il cinema. Che non s’era capito? Ci vivrei pure! Un materassino in sala proiezioni, un buono d’uso valido per tutte le schifezze dei baracchini, l’accesso illimitato ai bagni e boum, fatta. Il cinema è dove vai a passare 2, anche 3, orette di piacevole sollazzo di una domenica noiosa e/o anonima. Mi piace tutto del cinema: comprare il biglietto, guardare i poster dei film in cartellone, entrare in sala assaporando quell’odore inconfondibile di pop-corn misto a polvere dei sedili, cercare l’angoletto giusto da cui guardare il film in santa pace, godere dell’istante in cui le luci si abbassano e il mormorio cessa. Ogni volta mi sale un pizzigorino nello stomaco e come prima l’inizio di una partita mi dico “ecco, si comincia”.

Mentre ero in Germania il cinema l’ho trascurato. Non perché mi mancasse la voglia di andarci, anzi, tentare il cinema in tedesco mi sarebbe piaciuto. Ma beccarmi altro tedesco extra anche nel fine settimana era più di quello che potessi sopportare. Proprio no. In più mi mancava la compagnia giusta. Nel senso che a me piace commentare un film la prima volta che lo vedo. In tutti i sensi e in tutte le sfumature: dai sospiri estasiati, stile adolescente in fase ormonale, durante le scene romantiche, a ruvide osservazioni al vetriolo in scene di cui non vedo ne l’utilità né il senso. Per tacere di quando sbuffo nauseato di fronte a certe scene smielate o tragiche. Si, ho l’anima del cinico criticone.

Uno degli aspetti positivi del tornare in patria è stato proprio recuperare il senso del cinema (e ora un minuto di silenzio finché mi asciugo la lacrimuccia tremula che mi scende sulla guancia). Tanto che ne sto facendo letteralmente indigestione, recuperando anche film del 2012 che mi ero perso. Ogni sera è potenzialmente una Movie Night. Che sia al cinema vero e proprio o comodamente spalmato sul letto con un film scovato in internet. Per esempio due film che sono finalmente riuscito a vedermi in santa pace sono stati The Artist e The Words. Entrambi mi hanno incollato allo schermo: il primo perché è un esperimento riuscitissimo di cinema muto del XXI secolo; il secondo perché gioca con i piani narrativi, spaziali e storici come altrettante scatole cinesi. E per un amante delle parole come sono io, anche solo il titolo è una dichiarazione d’amore. Consiglio vivamente entrambi (sempre se non li avete già visti, va da sé).

Mi sono dedicato anche a film più soft eh, che non crediate che sia un tipo da cinema impegnato. Come in fatto di libri, anche in materia di film sono onnivoro (a eccezion fatta per gli horror e gli splatter). Ecco quindi che mi sono goduto Biancaneve e il cacciatore e Biancaneve (il cui titolo in tedesco era Spieglein Spieglein*). Troppo gotico e fantasioso il primo, lezioso il secondo. Per una serata leggera puntate decisamente sul secondo (divertentissima la Julia Roberts nei panni della matrigna; beone il povero Principe Azzurro). Non mi sono fatto mancare nemmeno la serata trash all’italiana con Ex 2. Filmetto decisamente non impegnativo e “piacevole”.

Mi sono concesso un tuffo nell’infanzia deliziandomi con il nuovo capitolo di Asterix e Obelix: al servizio di Sua Maestà. Godibilissimo e autoironico, non privo di una certa satira “europea”, punteggiato da trovate geniali come la Londinium romana più simile a una swinging London anni ’60-’70 che a un’accozzaglia di casupole fatiscenti. E per restare in tema anni ’60 non ho potuto fare a meno di andare a criticare/amare Moonrise Kingdom. Che ho semplicemente amato. E ho detto tutto. Infine, incuriosito dal trailer che lo spacciava come il seguito de Il Discorso del Re, mi son guardato A Royal Weekend. Assolutamente delizioso. Non lo definirei propriamente un “seguito” però, quanto un film basato sullo stesso filone narrativo. Ma seguito proprio no.

Poi va bhe, mi sono dato a rivedere certi film che per me sono pietre miliari, capolavori assoluti. Per l’appunto Il Discorso del Re,  La Diva Julia, The Illusionist, Frankenstein Junior e Orgoglio e Pregiudizio (2005). E ogni volta che li vedo mi fanno l’effetto del Thè Infrè: è buono qui…è buono qui…

[*il titolo tedesco eccheggia la famosa frase della matrigna davanti allo specchio (Specchio specchio delle mie brame…), che in tedesco è: Spieglein Spieglein an der Wand, wer ist die Schönste auf dem Land?]

6 commenti:

  1. Ciao Torqui. Io adoro il cinema e anche il cineforum. A monaco, per fortuna qualche film al cinema in italiano l'avevo visto. Ovviamente solo film italiani. E a volte nel cinema ci trovavi il regista e un paio di attori ke si prestavano alle nostre domande. The Artist l'ho visto e mi è piaciuto molto.
    Anche a me piace sapere tutto o quasi di ogni film ke vedo. La colonna sonora, gli attori , il backstage e le recensioni. Ogni film è un piccolo capolavoro e in poche ore c'è dietro un lavoro ke dura giorni e a volte anni, pazzesco. Quando vado al cinema però odio chi parla, starnuta e mangia. Quindi me li vedo a casa....

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  2. "The Illusionist, Frankenstein Junior e Orgoglio e Pregiudizio (2005)" te ed io siamo fratelli separati alla nascita! :)

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  3. A me infastidiscono gli stangoni che si piazzano nel posto davanti il tuo: scusami bello, ma io vorrei vedere il film, non la sagoma del tuo crappone. Se riesco vado al cinema, in accordo anche con i prezzi proibitivi del giorno d'oggi. Altrimenti ricorro a internet (questa miniera favolosa...).

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  4. Ma va? Allora Pancri è il caso di dire "Sorella ritrovata", invece de "L'Amico ritrovato" (di Fred Uhlmann)!

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  5. visto nel we " Lincoln" di spielberg, consiglio vivamente..non so come sia stato doppiato peró, D.D. Lewis è insuperabile e il film essendo fatto tutto di dialoghi merita un bel doppiaggio ;-)

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