mercoledì 24 luglio 2013

Due candeline


TANTI AUGURI PROJEKT DRESDEN!!


Da bravo su, soffia sulle candeline! Hai espresso un desiderio? Io sì.
Quale?
Facile.
Che i prossimi due anni di blogging siano splendidi come quelli appena compiuti.

Mai avrei immaginato, il 24 luglio di due anni fa, che la mia creatura mi avrebbe dato così tante soddisfazioni. Ho seguito un impulso impellente. Un istinto che mi diceva "e se aprissi un blog? Perché no? Dopotutto io di cose da dire ne ho!". Mi sono addormentato con questa idea in testa e la mattina dopo era ancora li che mi navigava per il cervello. Mi sono alzato, ho acceso il computer e dieci minuti dopo il blog aveva un nome, una grafica sommaria e un appartamentino di pochi mq su Splinder.

In due anni ho traslocato due volte. Prima da Splinder (per chiusura piattaforma...sigh!) a Wordpress e in maggio da Wordpress a Blogger. Finalmente a casa. Stabile. Ammobiliata a mio gusto, con tante poltrone per i miei ospiti, belle foto alle pareti, un tavolo spazioso attorno al quale tesso km e km di chiacchiere e monologhi sbilenchi, una porta sempre aperta e un ospite piantato lì, sulla soglia, pronto ad accogliere calorosamente chiunque si affacci alla soglia del mio piccolo bilocale.

Due anni che hanno ospitato su queste pagine un espatrio e un rimpatrio. Riflessioni. Domande. Impressioni. Racconti di vita. Esperienze. Confessioni. Esami di coscienza. Iniziative. Minireportage di viaggi. Il meglio e il peggio. Il bello e il brutto. Gli alti e i bassi. I successi e le sconfitte. Gli incontri e gli addii. Scambi. Presenze. Stimoli.

Il Projekt Dresden è la parte migliore di me. È stato la valvola di sfogo quando mi sembrava che ovunque il disinteresse e l'indifferenza stessero soffocando le mie aspirazioni e i miei slanci d'entusiasmo. È stato autoterapia. È stato lo specchio ideale attraverso il quale ridere e ironizzare. È stato il mio percorso di crescita e nello stesso tempo il suo testimone privilegiato, il barometro di tutte le mie emozioni. A caldo. A freddo. Tiepide. Infiammate. Ghiacciate. Al sapore di madeleine. E di fiele. Sempre al mio fianco. Sempre presente.

È stato la zona neutra, il porto franco, il duty free in cui mi sono imbattuto per la prima volta in tante persone che personalmente o virtualmente arricchiscono la mia vita. Uccelli del mio stesso piumaggio che capiscono il mio canto. Colleghi blogger. Amici. E come ho già detto, ma oggi mi ripeto volentieri, alcuni li ho già conosciuti in carne e ossa, quelli che mancano andrò a stalkerarli a breve (spero!).

Dopo due anni di blogging il bilancio di questa esperienza è del tutto positiva. E il mio augurio è che lo sia ancora e ancora e ancora e ancora.

Vorrei chiudere questa verbosa logorrea con i ringraziamenti di rito. Il Projekt Dresden non sarebbe arrivato a questo importate traguardo senza il VOSTRO sostegno. Per ciò GRAZIE E ANCORA GRAZIE. A TUTTI VOI. A voi che leggete, a voi che commentate, a voi che leggete e commentate. Tutti, senza distinzione. Senza ombra di discriminazione.

GRAZIE!!

sabato 20 luglio 2013

I libri ti mettono le ali

È proprio vero che le vere chicche restano sconosciute ai più. È il caso di questo bellissimo corto: The Fantastic Flyings Books of Mr Morris Lessmore. Esprime tutto quello che i libri sono (per me) e che possono fare. Già mentre lo guardavo la prima volta sentivo che me ne ero innamorato.



Non voglio dire altro, il corto si commenta da sè.
O forse si, qualcosa da dire ce l'ho: voglio essere Mr Morris Lessmore!!

lunedì 15 luglio 2013

Dipendenze letterarie

Forse non ve l'ho mai detto, ma sono affetto da una grave forma di dipendenza da serie investigative storiche. Ve la taglio giù meglio.
Serie investigative storiche.
Serie. Cioè un insieme di più volumi in successione cronologica (nella maggior parte dei casi), affollati dagli stessi personaggi principali.
Investigative. Cioè storie in cui di norma qualcuno indaga su una o più morti al fine di scoprire l'assassino e il movente.
Storiche. Cioè ambientate in tempi e luoghi passati.
Detto in parole povere: sbarello per casi di omicidio fittizi inscenati in epoche storiche.

Quando scopro una serie che mi entusiasma poi, è finita! Devo averla tutta e leggere caso per caso, partecipando agli interrogatori, alle indagini, alle riflessioni e alle vicende private del protagonista, vederlo invecchiare, viaggiare, collaborare e interagire con i suoi superiori. Mi affeziono. Di serie investigative storiche ne ho lette parecchie. Alcune notevoli hanno accompagnato i mesi pigri dell'estate, altre mi è piaciuto leggerle e poi regalarle, farle girare o, nel peggiore dei casi, buttarle. Alcune erano ambientate in periodi storici sviscerati e abusati, altre in regioni e tempi sconosciuti e intriganti. Alcune vedevano investigare sommi nomi della cultura: Leonardo, Raffaello, Caravaggio, Dante, Shakespeare; altre personaggi fittizi attorniati da personaggi storici che fanno ciao ciao dai libri di storia. Alcune serie sono prolifiche, contando all'attivo una decina di casi, altre non più di tre. La qualità tuttavia è indubbia in entrambi i casi. E quando scopro che sta per uscire una nuova indagine, bhe potete ben immaginarvi come sbavi all'idea di leggerla di li a pochi giorni. Smanio. Sbuffo. Mi spazientisco. Fantastico. Deduco. Mi entusiasmo.

Complice il consiglio di Michi, mi sono dotato di Cave Canem di Danila Comastri Montanari. Il protagonista, il senatore Publio Aurelio Stazio, è un investigatore amatoriale dell'antica Roma. Dopo una breve ricerca in Internet ho scoperto che questo non è l'unico libro che lo vede protagonista, bensì il terzo di ben 16 casi!! Cioè, tanta roba! Inutile dire che dopo aver finito questo, vedrò di accaparrarmi altri titoli della serie, perché oltre a essere scritto in un bellissimo italiano, scorrevole e accattivante, la storia stra-prende. È entrato a buon diritto nella top ten delle mie serie investigative storiche preferite.

Quali sono le altre? Tre spiccano su tutte.

I misteri di Owen Archer di Candace Robb.
Qui siamo nella York della seconda meta del '300. Owen Archer è un ex arciere gallese che dopo aver perso un occhio in battaglia, diventa capitano delle guardie dell'Arcivescovo di York (nonché Cancelliere d'Inghilterra). Al servizio di questo potente del Regno, Owen farà luce sui misteri più disparati. Al momento la serie è composta da 10 titoli. Uno più bello dell'altro.

"Owen aveva saputo usarli i suoi occhi. Era stato il primo arciere di Lancaster, aveva istruito altri uomini in quell'arte, era salito al grado di capitano. Una gran bella carriera per un gallese."

Le indagini di Yashim, il detective ottomano di Jason Goodwin.
Costantinopoli, 1840. L'Impero Ottomano è ancora in piedi e Instanbul ne è la capitale. Atmosfere orientali, sette, antiche tradizioni e clan si muovono sullo sfondo di una città in apparente decadenza, ma ancora vitale e prospera. Ambientazioni scintillanti, harem affollati e intrighi di palazzo, avventurieri europei e magnifici palazzi sono il teatro ideale in cui Yashim si muove e nei cui angoli si nascondono sordidi segreti. Al momento sono usciti solo 4 titoli.

"La riva stambuliota del Corno d'Oro si profilò all'orizzonte, una sfilata di cupole e minareti che balzavano in avanti, una dopo l'altro, per poi ritrarsi pudicamente. Sotto le cupole, sparsi a cascata sull'affollato litorale, i tetti di Istanbul, tinti di rosso e arancione nel primo sole. Era il panorama che lasciava sempre ammirati i visitatori: Costantinopoli, Istanbul, città di patriarchi e di sultani, frenetico caleidoscopio del meraviglioso Oriente, orgoglio di quindici secoli." 

I casi di Lady Julia di Deanna Raybourn.
Londra vittoriana. Lady Julia vede morire il marito sotto i suoi occhi. Incapace di accettare che si sia trattato di un semplice malore inizia a indagare senza tenere in conto i pericoli a cui va incontro. Ad affiancarla (e esasperarla) c'è il detective privato Nicholas Brisbane. Dopo questo primo caso i due diventeranno soci (e anche qualcosina di più) e faranno luce su altri 4 omicidi, per un totale di 5 (il sesto è in fase di traduzione).

"Affermare che conobbi Nicholas Brisbane sul cadavere di mio marito non è esatto. Edward, va detto, si contorceva ancora al suolo."

E voi che serie investigative leggete (storiche e non)? A quale personaggio-detective-investigatore siete affezionati? Quali sono le vostre serie investigative preferite?

martedì 9 luglio 2013

Consigliatemi!

Carissimi,
mai come oggi ho avuto bisogno del vostro aiuto, consiglio e supporto. La pila di libri sul mio comodino si sta pericolosamente assotigliando. E al momento sto attraversando una fase di siccità letteraria: mi aggiro per gli scaffali delle librerie, ma nessun libro mi attira, conquista, strizza l'occhio. Se va avanti così presto non avrò più i generi di prima necessità con cui calmare i morsi della fame libresca.
Non so più che titoli pigliare. Aiutatemi! Consigliatemi, proponetemi, suggeritemi titoli. Di tutti i tipi e le specie. Libri che vi sono rimasti dentro, che avete letto per curiosità, che ritenete insuperabili, che avete letto e trovato carucci, ma senza slanci. Che ritenete uno dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Che regalereste al primo sconosciuto alla fermata dell'autobus perché siete arciconvinti che la saggezza di quel testo vada condivisa. Insomma non ponetevi limiti. Sono come una spugna: aperto e pronto ad assorbire tutti gli stimoli.
Ecco l'unica cortesia che vi chiederei: motivatemi la scelta del tal titolo. Perché me lo consigliate? Così almeno sono più invogliato e vedo una ministoria dietro quel titolo o autore. Grazie!

E ora sbizzarritevi. Lasciatemi titoli, autori (e la motivazione piccina picciò) o suggerimenti vari in libertà!


domenica 7 luglio 2013

Il tormentone della settimana #2

Sta settimana sto in fissa con questo meraviglioso tango tratto dal film Pane e tulipani, uno dei film italiani che mi fanno sospirare e gridare isterico di felicità fino agli ultimi cinque minuti. Con un cast, a mio dire, stellare: una strepitosa Licia Maglietta e un Bruno Ganz (uno dei due angeli de Il cielo sopra Berlino), che non solo parla in italiano, ma in un italiano aulico e antiquato, ma romanticissimo!! Se non l'avete mai visto sbrigatevi!! Ha in sé un messaggio bellissimo e anche una nota da expat...


E per una volta tanto è ambientato a Venezia! Ollà.
Meglio di così, non so!

giovedì 4 luglio 2013

Distanze e risultati

4 Luglio 2007. Sei anni fa. A quest'ora me ne stavo in un corridoio della sede centrale del mio liceo ad aspettare che mi chiamassero in aula per sostenere l'orale della maturità. Ero l'ultimo dei cinque scalognati di quella mattina. Mi hanno convocato davanti l'aula alle 9 e ho dovuto aspettare fino alle 14 per essere chiamato dentro. Se sono arrivato là con i nervi a fior di pelle e con il magone nello stomaco, ho finito per entrare shallissimo e rilassato con un solo pensiero fisso in testa: "facciamola finita in fretta che sto morendo di fame". Oltretutto faceva un caldo che te lo raccomando (mica era il 4 luglio per niente) e con l'ansia da prestazione addosso avevo le ascelle che sfiatavano come mantici sotto sforzo. Meno male che avevo messo una elegantissima e praticissima polo nera.

Al mio orale ero assolutamente solo. I miei genitori non erano potuti venire, mia sorella era in università e i miei sedicenti amici mi avevano piantato in asso perché "di mercoledì mattina c'è il mercato! dobbiamo andare a comprare i costumi". Raga', a distanza di sei anni posso anche dirvelo senza tanti complimenti: Vaffanc**o! Con tanto amore, s'intende!
Comunque provate ad immaginare di vedere tutti gli altri compagni entrare in aula prima di te scagati, mano nella mano con il moroso/o, migliore amico/a, un'orda rumorosa di parenti (alcuni avevano anche la telecamera! no, non sto scherzando) e uscire 40 minuti dopo leggeri, soddisfatti, liberi e inneggiare subito alle vacanze e gridare di sollievo "tra tre settimane mareeeeeeeeeeeeeee". Ecco, io prima li invidiavo, poi li avrei buttati in Adige purché sparissero dalla vista loro e tutta la loro euforia. Alcuni di loro li ho visti l'ultima volta proprio quel giorno: eravamo una classe dall'affiatamento scarso, per non dire nullo. Nessuno di loro mi è mancato negli anni a venire. Nonostante tutto è stato un giorno emozionante. Tra le mani stringevo la mia tesina di cui andavo fierissimo e che avevo scritto con amore e dedizione. I professori ci avevano chiesto argomenti non banali e preconfezionati, tipici della maturità (vedi l'uomo e la maschera, il male di vivere, il disagio poetico, il romanticismo di Leopardi ecc ecc) e io li avevo accontentati. Partendo dal Piccolo Principe (dissertazione in francese, ça va sans dire) approdavo alla poetica del fanciullino di Pascoli per poi proseguire con l'arte infantile di Mirò nella serie delle costellazioni. La mia tesina era MIA. Non saprei come altro spiegarvelo. Era adatta a me, mi rispecchiava, diceva chi ero ed era venuta esattamente come l'immaginavo. Me la sarei auto pubblicata su qualche rivista specialistica!!

All'epoca ero un adolescente (fino ai 18 si è ancora adolescenti vero?) molto diverso dalla persona che sono ora. Portavo i capelli lunghissimi con tanto di ciuffo coprente l'occhi(ale) destro, avevo le chiavi appese a una cintura tamarrissima fatta di dadi che mi pendeva dal fianco, indossavo un paio di jeans kaki che ho messo finché non sono scoloriti nel bianco burro (li adoravo alla follia!) e vagheggiavo il mio futuro ogni ora del giorno. E con mia grande sorpresa, ripensando ai progetti imbastiti davanti alla porta, molti si sono avverati. Volevo conoscere persone "internazionali" che potessi andare a trovare di tanto in tanto, persone sognatrici e ingenue, entusiaste della vita come me e con tanta grinta, andare a vivere a Monaco (che già allora era la mia sirena dalla voce flautata), studiare qualcosa che mi entusiasmasse e arricchisse (il titolo in sé era ininfluente, ma la sostanza imprescindibile). E così è stato. Quelle persone le ho conosciute: alcune di persona, altre via telematica (ma un giorno conoscerò di persona anche voi, statene certi); ho studiato qualcosa che mi ha entusiasmato, che mi ha appassionato, che anche se non mi ha regalato un titolo ultra spendibile mi ha portato incontri, scambi, rapporti e cultura, comprensione e solidarietà, esperienze magiche e indimenticabili e l'opportunità di andare dove volevo. Perché se non avessi studiato quel che ho studiato non sarei andato a Monaco, coronando non un sogno, ma IL sogno del me adolescente. E su Monaco non spendo parole, sapete già tutto.

Oggi, se mi fosse data la possibilità, vorrei potermi trasportare in quel corridoio di quell'afoso 4 Luglio del 2007 e dire al me stesso che sta davanti a quella porta a pensare che all'orale della maturità è da solo, che anche se è in un momento svolta della sua vita e non c'è nessuno a esserne testimone se non lui stesso, di non essere triste. "Perché in realtà non sei solo, ci sono io, il tuo io futuro a guardarti ed ad aspettare che tu, mio io presente, ma che per me sarai passato, mi raggiunga. E so che lo farai. Lo farai nei modi più improbabili e assurdi che tu possa immaginare. Ma saranno proprio quei percorsi da acrobata e equilibrista che ti renderanno me e che ti faranno incontrare persone con la P maiuscola, che ti porteranno in viaggi e avventure che ti spaventeranno, ma che inevitabilmente ti resteranno dentro e che finirai per ricordare con affetto e gioia. Perché di quello che conta veramente resta solo il buono, il brutto evapora come l'alcool. Che i sogni che fai ora e che ti entusiasmano, ma anche paralizzano, in realtà ti metteranno in cammino verso la felicità. Ma non una qualsiasi, no, proprio quella che è fatta su misura per te. Infine, di non aver paura, o meglio, averla, ma vincerla con coraggio, perché alla fine andrà tutto bene. Sempre."

Al mio me stesso passato che quel giorno si è sentito disperatamente solo voglio dire grazie. Grazie perché grazie a te sono quello che sono ora. E non potrei essere più completo.