venerdì 14 marzo 2014

Ultime letture #2

Ne è passata di acqua sotto i ponti dall'ultima buk riviù.
Me ne scuso. Ma dato che faccio la vita avventurosa che faccio (uh, come no!), parlare di libri diventa difficoltoso. Perché mi piace parlare di libri come si deve, non en passant. I libri meritano rispetto.
E oggi il post è tutto per loro.

I libri "recensiti" non sono in ordine cronologico, né di gradimento.
Semplicemente alla membro di segugio.
Bene, si parte!

All'ombra dell'Impero. Il segreto del Mandylion - Alberto Custerlina
Dovendo essere il primo libro di una trilogia, intriga. Gli elementi ci sono tutti: un nemico, un poliziotto particolare, un'ambientazione inusuale ai primi del '900, schieramenti definiti, ma insieme labili. Io che non ho mai amato i libri d'avventura alla Salgari o Verne potrei convertirmi. Anche la scrittura descrittiva, quasi a macchie, aiuta molto a calarsi nella Trieste del 1902 ancora austriaca. Se contate anche la spruzzata soprannaturale con la questione della reliquia contesa, allora avete un bel piatto condito e invitante. Certo, ora aspetto la seconda parte che è prevista per l'autunno 2014. E vediamo se mantiene le promesse di partenze.

Un anno sull'Altipiano - Emilio Lussu
Una botta allo stomaco. Una di quelle che fan bene, che ti fan sentire intrappolato, magnetizzato, preso per il colletto e costretto ad assistere. Lussu ripercorre, con una lucidità e obiettività ammirevoli, l'anno di servizio passato sull'Altipiano di Asiago durante la Grande Guerra. Assalti alla baionetta, operazioni di sabotaggio con i tubi di gelatina, cambi d'acquartieramento, l'attesa e l'umanità spiccia della vita di trincea. Di là gli austriaci, di qua gli italiani. Una scrittura semplice, disadorna, quasi spoglia. Niente giudizi, niente recriminazioni, solo tanta, tanta pietà per le morti inutili, per i nervi squassati e i litri di cognac tracannati per sopravvivere dignitosamente.

Il giornalino di Gian Burrasca - Luigi Vamba
Dio quanto amo questo libro. L'avevo amato alle elementari (all'epoca leggerlo mi costò un paio di mesi) e l'ho amato ancora di più adesso. Giannino Stoppani è un figo, un ganzo, un discolo dal cuore puro che riesce a far satira feroce senza saperlo. Lui racconta, si confida al suo diario e non sa che così mette a nudo ipocrisie, contraddizioni e meschinità dei grandi. Grandi che non fanno altro che rimproverarlo rendendosi ridicoli agli occhi dei lettori. Con Giannino ci sono andato molto d'accordo a sei anni e ora ci siamo riscoperti più amici di prima. Certi libri peggiorano con gli anni, sbiadiscono, altri, se lasciati macerare come lo spek, migliorano in gusto e consistenza.

Costantinopoli - Edmondo de Amicis
Cuore era stata un'esperienza traumatica. Però questo sunto di un reportage dell'autore nella città sul Bosforo mi è letteralmente saltato in borsa. Mi ha chiamato. E io l'ho adottato. E centellinato. Questo è un libro che fa sognare. Ti sembra quasi di sentirgli, gli odori e le voci polifoniche nel Gran Bazar. Ti sembra quasi di vederle, tutte le popolazioni dell'Impero Ottomano sfilare sul ponte di Galata. Il tutto descritto con un'ironia e una sagacia che da De Amicis non mi aspettavo mica. Descrive certe scene con un'arguzia esemplare! Devo studiarmele ste scene, magari imparo qualcosa per i prossimi post...

Pallida Mors - Danila Comastri
Come gli altri casi del senatore Publio Aurelio Stazio, anche questo l'ho bevuto. Sta donna mi sorprende sempre. Uno non sai mai dove andrà a parare fino in fondo e secondo crea personaggi vividi, riconoscibili. Suggerimento per i professori di storia e latino in ascolto: se spiegaste la storia romana come fa la Comastri, ci sarebbero studenti più attenti e con le orecchie dritte. Correreste persino il rischio di avere soddisfazioni dai vostri alunni. Ma pensa un po'!

Stoner - John Williams
Di questo libro ho sentito meraviglie. Sui giornali, sui blog, da una compagna di progetto milanese. Insomma me l'hanno osannato così tanto che ho pensato che solo io non l'avevo letto. Lo devo ammettere: non l'ho capito. O almeno non nel modo in cui va capito (se c'è un modo univoco di capire un libro). M'ha lasciato perplesso. Chiuso ho pensato "e quindi? 'ndo sta il ciuccio?". Onesto onesto? Non m'ha dato niente. Se non un enorme punto di domanda piantato sopra la testa. Ok, è la storia di una vita ordinaria raccontata con poesia e tenerezza, esaltata nelle sue tragiche piccolezze e minuscole soddisfazioni. E fin qui ci siamo. Però tutto il resto mi sfugge. Se qualcuno di voi l'ha capito meglio e più a fondo, per favore m'illumini. Grazie.

Diario di scuola - Daniel Pennac
L'inizio m'aveva acchiappato, fatto pure ridere. Arrivare alle fine è stata un'impresa. Di Pennac non ho letto un granché, magari non sono abituato al suo stile ecc ecc, ma in certi punti era troppo dolciastro, troppo appiccicoso e buonista. Ho apprezzato il fatto che parli degli asini, di quelli che a scuola arrancano come una Cinquecento sullo Stelvio, casistica a cui anch'io, per via della matematica, appartengo. Ma in certi punti, figliolo mio, che pesantezza. Abbiamo capito, mollati. Decisamente carente, per il mio gusto, di equilibrio tra le parti di racconto e considerazioni polemiche. Amico Pennac, la prossima volta, meno sale e più cannella s'il te plait.

Uh, per chi di voi non l'abbia visto su Instragram, ho letto anche il nuovo bestseller di Fabio Volo - La strada verso casa. Non ho nulla da dire se non un bleah e triplo bleah.

Se c'è un libro/i che desiderate consigliarmi, bhe...fatelo!

1 commento:

  1. Di Pennac sono molto più godibili i romanzi della saga Malaussène. Tra due settimane te ne presto uno ;)

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