martedì 27 maggio 2014

Tra maggio e giugno io arranco

Da che sono al mondo è sempre stato così.
Io, tra maggio e giugno, arranco.
Che da piccolo davo la colpa alla scuola. Questo è il momento dello sprint finale tra compiti in classe, interrogazioni, ultimi voti e medie da salvare o mandare a signorine non-perbene.
In università c'era il fine lezione-via-con-le-prove-in-itinere-prima-degli-orali.
Ma adesso??

Adesso devo smetterla di inventarmi scuse e ammetterlo. Il passaggio dalla primavera all'estate mi tramortisce. La comparsa dei primi caldi seri mi intristisce, perché lo so, lo so che sono il preludio ai sudori, alle ascelle pezzate, ai piedi che scivolano nelle scarpe, alla calura, all'afa e ai capelli perennemente fiappi.
Però vabbè, se fosse stato possibile attestare la temperatura estiva intorno ai 22 gradi, io avrei già firmato la petizione. Mi par chiaro.

Poi oh, devo anche trovare delle motivazioni serie di cui lagnarmi, no? Insomma, ultimamente sto trascurando parecchio il blog e questo mi dispiace molto. Mi accorgo anch'io che il ritmo dei miei post è al minimo storico. Dai, giurin giuretto, da oggi in avanti cercherò di essere più presente. Impegni o no.

Anche perché qui a maggio ho avuto degli ottimi motivi per il mio assenteismo. Non vi posso rivelare ancora cosa, come e quando, ma una piccola anticipazione ve lo do, sia per farvi stare sulle spine, sia perché mi state tanto simpatici e la lingua sbatte contro i denti per rivelarvi tutti i dettagli sfrigolanti.

Dovete sapere che se prima la mia vita sociale era il deserto del Serengheti, dove crescevano solo sterpaglie e arbusti stecchiti, dove la mia esistenza era allietata unicamente da qualche lucertola in visita, ora ho l'attività di un p.r. professionista. Lungi da me lamentarmi, sia ben chiaro. L'unica cosa che posso chiedere è sempre la stessa: universo, ma un po'di misura nelle cose, mai?? Quando troppo e quando niente...

Per dirvi, oltre al mio solito appuntamento milanese nel finesettimana (che a proposito va moooooolto bene, nel caso ve lo steste chiedendo), vi rendo noto che direttamente dalla grande capitale lombarda sono schizzato direttamente nell'altra grande capitale, quella subalpina. Torino, per intenderci.
Allora, sembrerà pazzesco, ma se fino a quest'anno Torino era là, isolata e trascurata dal sottoscritto, ora, nel giro di sei mesi, è la terza volta che finisco a bordo Po. E a far che, vi chiederete voi? Bhe, della mia visita ad aprile non posso ancora scucire nulla, di quella di maggio invece vi posso anticipare che ci sono andato, oltre che per andare a ballare un po' di tanto sulle ovaie della santa tra le sante, della gnocca tra le gnocche Jane Pancrazia, anche per partecipare a un progetto meravigliossissimo di cui sono innamorato e a cui ho partecipato mooooooooooolto volentieri. Nonostante la vergogna cane, badate bene.
Va da sé che a Torino non ho fatto solo il bohémien, ma anche il turista (e chi di voi sbircia il mio profilo Instragram lo sa), ma di cosa ho visitato e di come me la sono spassata vi parlerò la prossima volta (capitemi, devo tenermi un po' indietro per avere qualcosa di cui scrivere nel prossimo post).

Per ora lasciatemi dire che a Torino io mi trovo proprio bene e che...spero di tornarci presto, ovvio.
(Pancri, se stai leggendo, non svenirmi. Tornerò quando mi sarò assicurato che ti si siano spanate le orecchie da tutte le mie chiacchere ehm ehm... Che alla tua salute mentale, ci tengo!
Che se non mi ospiti tu, chi lo fa? Mica per altro!)

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